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venerdì 22 gennaio 2021

19. TENNIS SEASON

Partiamo dal presupposto che non sono mai stata un'amante degli sport. Ho provato a praticarne alcuni da bambina, ma senza appassionarmici davvero. Un anno di nuoto, un anno di boogie woogie ed un anno di ginnastica artistica. Per non parlare della scuola italiana che dotata di misere palestre che devono essere occupate contemporaneamente da minimo tre classi altrimenti non sono contente, ti costringono a proporre sempre e solo lo stesso paio di sport: pallavolo e atletica/simili. Alzi la mano chi vuole dissociarsi!. Voglio dire, okay molti amanti sfegatati della pallavolo non potrebbero che esserne più felici, ma è davvero così essenziale giocare sempre e solo a quello per 13 anni di carriera scolastica? Ecco a me faceva proprio schifo, specialmente alle medie con compagni rompi palle che volevano vincere ad ogni costo. Mi sono addirittura slogata un dito e sono svenuta, ma questa è un'altra storia.

Sta di fatto che sapevo che nelle High Schools al contrario propongono più sport durante le varie stagioni, anche perchè lì non sono considerati come vere e proprie materie scolastiche ma come sport effettivi, come se un bambinello finito la scuola viene accompagnato dalla madre al campo sportivo a giocare a calcio. Ecco, lì tutto questo viene direttamente svolto a scuola. Sapevo quindi che era essenziale provare ad entrare in qualche sport, se non altro per fare amicizie. 

Dato che come già detto gli sport di squadra non mi interessano affatto, mi buttai in Cross Country. La mia avventura finì 3 giorni dopo con la febbre. Non ne ero proprio adatta a correre per lunghe distanze in Virginia, sù e giù dalle colline con 30 gradi e 80% di umidità. Per la prima stagione (autunnale) decisi di lasciare perdere e tentare di trovare amicizie anche senza l'aiuto dello sport, cosa che per fortuna riuscii a fare.

Ecco che l'inverno arriva e gli sport cambiano. Dopo una prima idea di candidarmi all'interno della squadra di cheerleaders di Basket, alla fine optai per Indoor Track, atletica su piste al chiuso. La nostra scuola era fortunata a quanto pare, perchè non tutte ne possedevano una e per questo le gare con le altre scuole venivano svolte sempre nella nostra scuola. Precisando che gli spettatori dovevano pagare ben 7 dollari! Cavolo, iniziavo a fare due calcoli e se per ogni sport, chi voleva guardare doveva pagare, anche di più per esempio per lo sport di punta ovvero il football, la scuola guadagnava dei bei bigliettoni, quindi mi chiedevo come mai noi invece siamo così stupidi da non renderci conto che mentre le nostre scuole cadono a pezzi, introdurre eventi del genere potrebbero se non altro contribuire ad avere i soldi necessari all'acquisto di carta igienica! Ad ogni modo non potrei lamentarmi, mi sono divertita e se non altro almeno mi tenevo impegnata durante i pomeriggi specie in quel periodo in cui i miei amici non uscivano molto di casa, per motivi lavorativi oppure semplicemente per il freddo. Non è stato semplice introdurmi nel gruppo anche perchè pur rimanendo uno sport individuale, molti dei partecipanti frequentavano quello sport già da anni e quindi i ragazzi si conoscevano. A volte devo dire che mi trovavo un po' in difficoltà, sia per la questione linguistica sia perchè non sapevo bene cosa potesse accumunarci. Alla fine bisogna dire che non mi adattai mai al gruppo, ne rimasi abbastanza esterna e parlavo specialmente con un paio di ragazze sophomore (2 anno) che fortunatamente erano molto simpatiche, non so se senza di loro avrei mollato prima della fine o meno. Con il passare del tempo poi ho fatto amicizia anche con altri, non vuol dire che non parlavo con nessuno, ma erano loro due che consideravo di più. Spesso capitava che il gruppo parrocchiale degli sportivi organizzava una sorta di riunione prima di praticare sport, nella quale si stava tutti insieme a fare delle attività e poi mangiavamo pizza gratis o altri cibi non salutari specialmente se poi dovevamo fare sport. Scoprii, rimanendone sbalordita, che esisteva l'acqua all'uva, alla fragola e chi più ne ha più ne metta. Ora so che anche in Italia hanno iniziato a venderla perchè a quanto pare contiene vitamine o roba simile, ma ad ogni modo pur avendola provata non ne vedo utilità. Una delle cose che mi spaventavano maggiormente erano le gare. Non mi sono mai piaciute, io volevo praticare Indoor track per il semplice gusto di fare sport, di vincere il primo posto non m'interessava proprio. Finchè si trattava dei 70m potevo anche starci, ma quando iniziarono ad inserirmi in quelle più lunghe (al momento non ricordo le distanze, ma erano parecchi giri di campo) sentivo che non facevano al caso mio. Il periodo delle gare non lo vivevo bene e un paio di volte ho finto di stare male. Forse se mi fossi sentita più parte della squadra o incoraggiata dal coach mi sarei impegnata di più, ma vedevo che prediligevano solo alcune persone. Il coach era uno, ma aveva due aiutanti. Uno di essi era amichevole con me, mentre l'altro non mi aveva mai nemmeno parlato. Tutto ciò mi deluse dal momento che sentendolo da fuori, l'eco che risuona è quello di un Sistema Sportivo con i controfiocchi che spinge gli studenti a dare il meglio di sè, il mito di "siamo una squadra" e le solite smancerie.

Salto temporale in primavera, ero indecisa sul da farsi. Da un lato avrei potuto continuare Outdoor track con le stesse persone e sapevo che potevo appoggiarmi alle mie due amiche, dall'altra mi ero stufata di questo sport. Nella bacheca trovai le "selezioni" di tennis, così sapendo che il mio papà ospitante già possedeva delle racchette perchè lo praticava al College, decisi di provare senza nemmeno avere il problema di dover comprare una racchetta che magari non avrei nemmeno più usato se non mi fosse piaciuto il tennis. Lo dico subito: il primo pomeriggio avrei voluto scappare. Non conoscevo nessuno di loro (anche se poi scoprii che l'unica altra Senior in realtà frequentava la mia stessa classe di US Government, lo so è incredibile ma non me ne resi conto, mentre una Junior il mio corso di Personal Finance) e mi sentivo molto a disagio, la maggior parte già avevano frequentato gli anni precedenti e non è facilissimo presentarsi ad un gruppo già formato specie se vieni da un altro pianeta. Alcuni potranno pensare: "Sì okay ma ormai vivevi lì da molti mesi, potevi farti capire e tutto il resto" Sì è vero, ma comunque rimangono complesse queste dinamiche, a maggior ragione che non sapevo nemmeno come si battesse la pallina sulla racchetta! Non volevo di certo mollare dopo solo un giorno, in cui nemmeno provammo ad allenarci. Mi presentai tutti i giorni e dopo aver imparato la teoria e gli elementi base, dopo aver fatto un conditioning molto duro, finalmente ci dirigemmo ai campi da tennis. Ps. il conditioning sono circa due settimane stressanti che ti preparano agli allenamenti che potrebbero essere paragonati a quelli di uno sport agonistico dato che per ognuno si doveva frequentare tutti i giorni scolastici e potevi mancare solo per motivi seri. Comunque i campi da tennis ubicavano giù per la collina, dopo il campo da football e quello di baseball, entrambi attivi e quindi la primavera permetteva a tutti gli studenti di spaziare all'aria aperta, era proprio un quadretto carino. Avevamo ben 8 campi da tennis, quattro per le ragazze e quattro per i ragazzi. Noi non ci allenavamo mai insieme perchè i coach erano differenti. Devo dire che il nostro coach Cobbs era molto più simpatico, per fortuna. Le prime volte venimmo divise tra chi già giocava ed era pronta direttamente a sfidare altre scuole e chi come me invece era una schiappa. Devo dire che non so per quale motivo mi impegnai tanto, forse perchè volevo provare finalmente a trovare uno sport che mi piacesse. Sta di fatto che contro le mie aspettative arrivò il giorno in cui il coach formò la squadra con le varie posizioni. Per chi non conosce il tennis, le posizioni da 1 a 6 sono le top position, la numero 1 è la più forte e così via. Quando si gioca a coppie la 1 gioca con la 2 ecc. Le posizioni successive, generalmente se ne tengono altre sei per un totale di 12 sono in poche parole le scorte oppure giocano contro i rivali meno forti delle altre squadre. Io ero curiosa di sentire chi avrebbe giocato, quasi non volevo finire nelle posizioni importanti perchè le gare mi hanno sempre fatto paura. Eppure io, che non avevo mai e poi mai giocato, inaspettatamente finii in sesta posizione!. Tutti mi fecero i complimenti. Ero contenta lo ammetto, il coach vedeva delle buone potenzialità in me, ma allo stesso tempo sentivo che se lo avessi deluso mi sarei sentita in colpa, stavo superando persone che già gli scorsi anni giocavano. Quella sera andai a casa con dei ripensamenti, alla fine decisi che ci avrei pensato solo nel momento ancora lontano dell'inizio delle gare. Quel periodo preferì dedicarlo a sviluppare senso di gruppo all'interno del team e di fatto trovai delle ragazze magnifiche. Una delle cose che ancora oggi mi manca di quei pomeriggi passati a divertirmi mentre giocavo a tennis, è proprio passare quel tempo insieme a loro a ridere, fare partite amichevoli, giocare in otto in un campo, sconfiggere il coach, duellare con i ragazzi, stare giù nei campi fino alle otto di sera fino al tramonto che colorava di viola tutto il cielo e poi salire sul furgoncino bianco del coach sedute su delle ruote oppure qualsiasi cosa sotto mano e andare a cenare illegalmente al ristorante. Sono super fiera che presi la giusta decisione di abbandonare outdoor track e di non mollare il tennis alle prime difficoltà. Il momento delle gare arrivò, mi ricordo ancora la prima gara, che fu contro EC Glass, l'altra High School di Lynchburg. Fortunatamente giocammo prima i double. Dico per fortuna in quanto ero molto tesa e almeno avrei giocato con qualcuno al mio fianco. Non andò nel migliore dei modi nel senso che perdemmo lol. ma non mi aspettavo di vincere così su due piedi alla mia prima partita.

Ovviamente oltre a quella ci furono anche altre sconfitte, ma altrettante vittorie sia in double che in single. Mai mi sarei aspettata che avrei scalato la classifica della squadra da sesta a quinta, poi a quarta, terza ed infine seconda! Il tutto in soli tre mesi di tennis. Ero proprio fiera di me che con impegno ogni giorno mi recavo ai campi di tennis e pur mettendo al primo posto il divertimento, riuscivo comunque ad impegnarmi e questi sono stati i risultati.

Grazie al mio contributo, come quello delle vittorie delle altre ragazze, riuscimmo ad accedere alla graduatoria per i regionali, ai quali la mia scuola (nel tennis femminile) non partecipava da parecchi anni. Purtroppo perdemmo, ma tutta la squadra era lì a supportare le compagne ed è stato un momento magico. 

La fine della scuola a giugno rappresentava anche la fine della stagione di tennis, provo ancora malinconia a ricordarlo. Insieme abbiamo vissuto molti pomeriggi all'insegna della pazzia, non starò qui a raccontare tutto perchè è difficile trasmettere l'energia di quei momenti. Mi ricordo inoltre che ovviamente la fine della scuola si portava dietro anche il mio rientro in Italia, il 7 giugno. Pochi giorni prima organizzammo l'ultima cena tutti insieme e fu abbastanza difficile salutarli. Il coach ci teneva molto a me, ancora oggi per le occasioni speciali come il Natale ci scambiamo delle mail. Anche con le ragazze quando c'è l'occasione ci sentiamo su instagram, è una cosa molto bella che seppur per pochi attimi ci si tiene ancora in contatto. Ormai quasi tutte hanno finito il senior year, mi sarebbe piaciuto tornare a salutarle e fare qualche partita tra vecchi amici, ma purtroppo il Covid ha bloccato tutto e così anche la possibilità di vivere quei momenti durante la loro permanenza nella High School, spero comunque di rivederle lì in quei campi anche se avranno iniziato il college.

Ecco guys, questo è stato un riassunto su quella magica stagione primaverile annata 2019, ancora vivida nella mia memoria!