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venerdì 9 novembre 2018

12. ZOMBIE DOLL PER UNA NOTTE

Trick or treat?
Immaginatevi un film qualsiasi su Halloween: quartiere decorato con zucche, luci, tombe e zombie, fantasmi e clown, centomila bambini che corrono da una casa all'altra a chiedere le caramelle, gente di tutte le età travestita. Ecco così è stato anche il mio!
L'unica pecca è che solitamente in un film poi succede qualcosa ad esempio spunta qualche mostro, qualcuno gira con la motosega o il tipo di Stranger Things viene rapito dal demogorgone; ma al contrario è stato tutto troppo tranquillo, è proprio vero che la vita vera non è un film e questo vale anche per l'America.
Devo dire che ancora una volta gli adolescenti americani si sono fatti riconoscere per la loro poca intraprendenza e divertirsi praticamente a fare nulla. Scordiamoci il classico "dolcetto o scherzetto", perchè loro si sentono troppo grandi per queste cose e scordatevi di andare in giro, perchè sì loro sono troppo pigri per muovere le gambe.
Allora racconto un po' la storia:
Una delle cose che aspettavo da tanto era proprio festeggiare Halloween, infatti avevo pensato da tempo al mio costume. Come sempre ero indecisa ma alla fine ho scelto molto bene e sono soddisfatta, partiamo dal presupposto che sarei dovuta essere una zombie doll e alla fine parevo di più una specie di sposa fantasma con la faccia da Joker, ma il risultato era davvero terrificante, non sembravo nemmeno io.
Il mio outft era composto da un abito con dei dettagli horror, una parrucca dai capelli lisci bianchi e lunghissimi, dei collant con il filo spinato, ma veniamo ai pezzi forti ovvero le ferite finte per bocca e collo con aggiunta di sangue finto per rendere il tutto più verosimile e per finire un makeup  bianco cadavere con contorno occhi nero e rosso da aggiungere alle ferite.
Anche la mia hostfamily era vestita: hsister era una cowgirl, hdad un supereroe mascherina e hmum  poliziotta e invece i cani erano i banditi.
Ci dirigemmo a Bedford, a casa della local cordinator e host mum del'altro e unico ragazzo italiano vicino a me. Il suo costume era una sorta di Mario fantasma quindi direi che senza farlo apposta eravamo abbastanza combinati. E' stato molto bello rivedere un italiano dopo 3 mesi di soli americani ed era divertente parlare davanti a loro senza che capissero.  Con noi c'erano delle compagne della sua scuola, ma la super nottata la passammo seduti su dei divani nel mezzo del giardino di fronte ad una band country. Dopo un po' finalmente mi ascoltarono e si alzarono per girare il quartiere, ma appena varcata la fine del giardino notarono un bellissimo albero decorato ed ebbero la brillante idea di fermarsi a fare le foto e non scollarsi più da lì, la cosa che più mi impressionò e che si misero in cerchio a parlare del nulla , non so nemmeno come si potrebbe parlare del nulla ma eppure a quanto pare è possibile, faceva cenni di approvazione senza aver detto niente, dicevano cose noiose, senza senso e che non centravano nulla tra di loro. Un mio grande dubbio esistenziale che mi sono accorta di avere è il seguente: Perchè gli adolescenti l'80% delle volte parlano del nulla? perchè non possono avere un argomento di cui parlare? Infatti molte volte mi ritrovo a non dire la mia opinione o ad annoiarmi perchè non so mai come integrarmi in queste chiamiamole conversazioni e per me che amo parlare all'infinito è davvero un problema. Fortunatamente non sono l'unica exchange student a cui capita, almeno non è solo un complesso mentale che mi sono costruita  io ma è a tutti gli effetti un dato di fatto.
Ma torniamo alla notte del 31 ottobre, ad una certa il gruppo decide di andarsene e noi due exchange rimaniamo soli così finalmente camminammo per il quartiere che ormai si stava svuotando perchè ricordiamolo, le nove di sera erano vicine (giustifichiamoli dicendo che il giorno dopo c'era scuola, mannaggia) e parlammo circa l'andamento delle nostre esperienze.
Casualità il 31 ottobre corrispondeva a tre mesi precisi dal nostro arrivo negli States e sono stata felice di passarlo con qualcuno che aveva affrontato l'orientation a New York con me, tornando con la memoria a quel ricordo.
Il momento dei saluti era arrivato un'altra volta ed ero un po' dispiaciuta perchè pensai l'avrei rivisto nuovamente dopo altri tremila anni e comunque credo che faccia la differenza essere all'estero da soli e incontrare un altro italiano, la patria ci unisce in un certo senso o almeno io la penso così, qualcun'altro che ha la stessa mentalità e con cui si può discutere sulle stranezze di questo popolo meravigliosamente fantastico nelle sue stranezze incapibili. Farò un post a riguardo.
Ad ogni modo, potrà sembrare che mi stia lamentando, e in un certo senso lo sto facendo, ma è stata pure un'esperienza "mistica". Il mese di Halloween è stato davvero speciale, riguardo alla festa e anche in generale. I negozi di halloween sono fantastici e ci avrei passato il resto dell'anno all'estero lì dentro tra maschere che variano in un range compreso tra un alieno e Trump, costumi di tutti i tipi e mega bambole meccaniche spaventose, (giuro nel mio futuro giardino ne metterò una, it's a promise).
Per non dimenticare il carving pumpkin, orgogliosa della mia creazione tanto quanto il mio abito, anche la faccia della zucca era spaventosa, ma che faticaccia ad intagliarla man!
Inoltre purtroppo la verità è questa: è stato il mio primo e ultimo Halloween, è una di quelle esperienze che ognuno vorrebbe provare almeno una volta nella vita, essendo la patria di questa festa ed è una di quelle che accade una sola volta nel corso di un anno all'estero ed è triste pensare che ci sono avvenimenti giornalieri che si ripetono e altri eventi come può aggiungersi il natale, il prom o addirittura la stupenda orientation di luglio che dobbiamo accettare non riaccadranno più. Tutto ciò per dire che ad ogni modo ho adorato per la sua particolarità di aver partecipato nonostante avessi, e lo ammetto, qualche aspettativa sull'andamento della festa che purtroppo non si sono avverate, ma poi a pensare che molti addirittura non avessero nemmeno partecipato e  siano rimasti a casa a guardare netflix mi ha fatto apprezzare ancora di più questa serata e alla fortuna che ho avuto.

Con questo finisco, spero sia stato abbastanza comprensivo e che abbia fatto passare il messaggio positivo.
See you soon guys!

11. UN CALDO E UMIDO AGOSTO VIRGINIANO

Ciao belli,
Allora dov'ero arrivata nel racconto? Ah si, era il 3 agosto e intorno le 17.30 arrivammo in Virginia. Ero un po' conciata male, prima di dirigermi al ritiro bagagli avrei tanto voluto correre al bagno e rendermi abbastanza presentabile per all'host family, ma ehi appena girato l'angolo a nostra sorpresa sbucarono i volti di tutti i nostri host, che imbarazzo proprio non me lo aspettavo, non ero pronta non sapevo che fare. Mi avvicinai sorridendo, gli abbracciai e poi la prima frase che gli dissi fu: "Sono molto frastornata", bell'inizio, grande Erika! Era molto strano vederli di persona e il momento dei  bagagli è stato lunghissimo, le nostre non arrivavano mai e tra noi due exchange parlavamo in italiano non sapendo che dire o fare.
Da Roanoke a Lynchburg c'è un'ora, ma prima ci fermammo al mio primo ristorante messicano e già notai la differenza di grandezza del cibo, prima cena, primi avanzi e fatto da una che a momenti mangia anche i piatti, mi è sembrato proprio uno spreco.
Il resto del viaggio lo passai abbastanza bene, ero stanca ma non troppo ma lo usai come diversivo per parlare il meno possibile, non sapevo assolutamente che cosa dire specialmente alla bambina seduta al mio fianco che faceva i versi come un animale, perchè sì, lei è convinta di essere un cane. Quindi io cos' avrei dovuto fare per interagire, i versi degli animali? Bhe ebbene sì proprio quello e ora mi capita spesso di farli.
Devo dire che non me l'aspettavo così la Virginia ma i paesaggi sono proprio belli, c'è una luce del sole pazzesca e poi le strade man!, sembra di stare sulle montagne russe ma nel vero senso della parola, non ho mai visto delle salite così alte, è tutto un su e giù, gira a destra e poi a sinistra, sono proprio belle.
Una cosa strana ma bellissima allo stesso tempo è stato notare i cerbiatti correre liberi nel vicinato, un bel benvenuto!
Avevi finalmente messo piede nella mia nuova casa, la mia camera è molto grande e mi regalarono un cesto contenente vari regalini tra cui un braccialetto, una maglia di Tommy e una completamente a caso viola con uno strano animale sul retro american style, del tipo indosso qualsiasi cosa e ci non  abbino altri indumenti sempre a caso, così mi sarei integrata al loro modo di vestire, all'inizio la trovavo proprio orribile mentre ora la trovo molto azzeccata.
Sul letto c'era anche un cartellone di benvenuto, esatto benvenuto al maschile perchè una particolarità ricorrente è che senza ombra di dubbio abbiano usato il traduttore, il problema (beh piuttosto una particolarità simpatica) è che ovunque uno vada, non lo troverà mai scritto giusto, tutti sbagliano.
Quella notte fu strana, ripetevo nella mia testa la frase: "Sono in America, è giunto quel momento, chissà le avventure che mi aspetteranno". Passati tre mesi e ancora ripeto quelle stesse parole, purtroppo sì ancora non mi sembra vero. Ma comunque, mi sentii subito a casa e, girata verso le finestre guardando il panorama, mi addormentai abbastanza velocemente.
Per il resto passai le prime due settimane n vacanza in attesa del 15 agosto, primo giorno di scuola abbastanza d'impatto, come pensai. Sono state giornate tranquille, dormivo quanto volevo e poi andavamo un po' in giro, tutto diverso da ora, sapevo che non era una vacanza ma il clima era quello e terminato quel periodo non sarei rivolata in Italia. Andai anche ad iscrivermi a scuola, l'attesa era snervante ed ero molto agitata avrei dovuto parlare con la counselor e pregare che mi avrebbe smistato tra i Senior, un mio grande sogno. Avevo qualche dubbio dato che prima di me era entrato l'altro ragazzo tedesco, più piccolo di me e pensai che per non fare distinzioni mi avrebbero messo in un altro anno, avevo sentito pure exchange che erano Sophomore, se fosse successo anche a me, l'avrei presa male per due motivi; il primo era che tecnicamente dovevo essere all'ultimo anno di diritto e il secondo perchè in molte attività tipiche dell'high school altrimenti non avrei potuto partecipare. Era il mio turno, a primo impatto quella che sarebbe stata la mia counselor non mi stava simpatica, dopo tutti i nuovi studenti a cui preparare la schedule, era stanca e nel mio caso era ancora più complicato, ma in ogni caso non mi ascoltò più di tanto e fece tutto di fretta. Ero abbastanza irritata, mi stava confondendo ed era difficile starle dietro a risponderle prontamente in inglese, infatti fu un po un fail, non me ne vergogno ma al contrario ero arrabbiata con me che non riuscì ad esprimermi e farmi valere. Colpo di scena però la convinsi a inserirmi come Senior. Ero super felice e potevo anche ottenere il diploma, pregio che non tutti i Senior hanno la possibilità di avere. Ma come presumevo, c'era un danno: le materie, ma fino all'inizio della scuola non avrei potuto sapere quale sarebbe stato il problema e rimasi propositiva.
Se volete sapere se riuscivo a comunicare e se capivo l'inglese bhe ovvio che sni....chiedevo di ripetere la maggior parte delle volte dato che qui specialmente a scuola l'70% degli studenti sono di colore, era e in questo caso è ancora un po' adesso un problema perchè parlano in modo diverso dai bianchi che a loro volta parlano diverso da quelli del vero sud (es. prof di yearbook), i primi giorni avevo il mal di testa non perc la fatica ma perchè continuamente annuivo e ridevo se mi sembrava il caso opure me ne uscivo con un bel ohh, perchè mi scocciava chiedere sempre di ripetere, credo di essere una brava attrice, mai nessuno se n'è accorto; good job! A parlarlo facevo un po' fatica, il vocabolario non era ampio e me la gestivo sempre con gli stessi verbi e parole, formulando male le frasi, ancora oggi mi succede se sono particolarmente stanca, nella mia testa mi faccio di quei discorsi che potrei parlare alla nazione al posto di Trump ma poi apro bocca e faccio errori e la cosa bella (mica troppo) è che quando ho finito, mi accorgo di aver sbagliato ma ormai è troppo tardi.
Inoltre nell'ultimo periodo ho un nuovo problema di cui ancora non ho capito la causa, una mia teoria potrebbe essere la stanchezza appunto, ma non ne sono sicura. Sta di fatto che non sono mai tranquilla, alcuni giorni riesco a capire e parlare bene per i miei standard e tutto fila liscio, mi sento invincibile pensando che da quel giorno in poi tutto non sarà più una sfida, ma invece il giorno dopo prontamente inizio a faticare nel capire e nel parlare. Quei giorni sono un po' tristi per me perchè non mi piace passare per la straniera che non capisce nulla, specialmente s sto parlando con nuove persone che quindi non sanno che in realtà non sò solo dire ciao, uno due tre prova. Mi sento impedita e in qualche modo mi tornano in mente i primi periodi dove forse parlavo in quella maniera. Ripeto, non ci deve essere assolutamente nulla di cui vergognarsene infatti non lo sono anzi sono fiera di me, ma da un lato sono triste.
Ad ogni modo, mi dedicai anche allo shopping scolastico spendendo ben $40 bigliettoni tra quaderni, penne e fazzoletti, sì qui si condividono le famose scatolette quadrate che si vedono nei film da cui puoi sfogliare mille e mila fazzolettini di uno strato che più sottile non esisterebbe e infatti sono inutili, ma come si dice: "O mangi la minestra o salti dalla finestra", ci azzecca proprio dato che non avrei mai pensato che tra tutte le cose che mi potessero mancare dall'Italia, i pacchetti Tempo fossero essenziali per non avere una stalattite sul naso perennemente. Vi sfido a venire qui e trovarmeli al supermercato, chi ci riesce non avrà il raffreddore per il resto della vita!

Uscito praticamente in ritardissimo, ecco a voi un nuovo post.
See you soon guys!

mercoledì 19 settembre 2018

10. NEW YORK VIBES

Hiii everyone!
Non sembra per niente vero ma questo momento è arrivato anche per me, ebbene sì vi sto scrivendo dagli STATI UNITI D'AMERICAAAA 🗽🗽🗽
Proprio nel momento in cui sto scrivendo mi trovo nel mio nuovo letto, della mia nuova casa. Ma di questo parlerò in un altro post ora concentriamoci su New York city!!!
Devo dire che attendevo con ansia la partenza perchè non vedevo l'ora di vedere la città insieme al gruppo di exchange che è partito con me (precisiamo il secondo gruppo quindi moltissimi ancora non sono partiti, l'ultima sarà il 21 agosto cioè relativamente tardi rispetto ai primi).
Dunque il 31 luglio scattata la mezzanotte ero ancora sveglia e pensavo "oddio, ma io parto oggi com'è possibile?" quindi stavamo parlando sul gruppo degli exchange del mio turno e tutti non riuscivano a realizzarlo, un po' come me. Era tutto così incredibile....
Verso le 6.00 ho iniziato a prepararmi e siamo partiti io mia mamma e mio papà verso l'areoporto di Milano Malpensa per l'incontro alle 7.30. Sono stata una delle prime ad arrivare e non sapevo bene cosa fare, se stare con i miei genitori, se parlare con qualcuno. Alla fine ho optato per lo stare in silenzio e guardare nel vuoto, in alcuni momenti ero un'attimo impanicata non stavo ben capendo cosa stesse succedendo e il tempo non passava più continuavamo a stare lì fermi ad aspettare, finalmente ci dirigemmo verso il check-in con la consegna dei bagagli da stiva: 21 kg precisi (non ho tirato fuori nulla alla fine, soooo sad!). Il momento dei baci e abbracci era giunto, anche in questo caso non stavo ben realizzando è successo tutto così velocemente, è stato un momento molto strano, triste non volevo staccarmi da quell'abbraccio perchè poi me ne sarei andata. Gli arrivederci sono sempre brutti, non ho mai lasciato così tanta gente in vita mia, è dalla fine della scuola cioè l'inizio di giugno che saluto qualcuno, ogni volta è sempre un dispiacere non ci ho fatto molto l'abitudine; ma il nostro turno era arrivato. Era il momento di salire sull'aereo!
Le 9 ore di volo sono state accettabili, pensavo sarebbero state molto più lunghe; ho visto 3 film lasciati a metà e ho mangiato riso e pollo al curry non male. Per di più sono stata molto fortunata a finire vicino a due altre exchange con cui mi sono trovata molto bene con cui poi avrei deciso di condividere la stanza d'albergo: ciao Greta e ciao Natalia!
L'atterraggio è stata una cosa emozionante, seppur atterrati a Newark, in New Jersey, si poteva benissimo vedere New York in lontananza.
Mischiato alla bellissima emozione di essere arrivata in America dopo tutto quel tempo in cui avevo sognato arrivasse il giorno x, c'era un piccolo problemino: L'ANSIA DELLA DOGANA.
Sull'aereo ci avevano fornito un documento in inglese da compilare per la dogana appunto, ero andata in confusione sul fatto se dovevo dichiarare o meno il dannato caffè che avevo deciso di regalare all' host family. Alcuni l'avevano dichiarato altri no....e se l'avessi fatto e poi me l'avessero confiscato o peggio mi avessero aperto tutta la valigia e tutti i vestiti al suo interno? La mia mente già navigava nel peggio. Non dimenticherò mai l'istante in cui andai a parlare con il tizio della dogana (doganiere?)
Cercavo di sembrare il più tranquilla possibile e non risultare un narcotrafficante di caffè, che poi avevo solo uno e ripeto un pacchetto, sperando non avesse domande da farmi riguardo ad alimentari. poi disse: "Bene puoi andare", peccato che gli stavo per lasciare il passaporto, oh aimè che disastro che sono! Lo so che ero impanicata per nulla ma capitemi era la mia prima dogana ed ero solaaa.
Con il team di Ciee siamo usciti dall'areoporto e sapete la prima impressione dell'america qual è stata?   Che c'era una puzza indescrivibile.    #sorrynotsorry
Ora diciamo farò un riassunto easy di tutto quello che è venuto dopo.
Prima sera: sistemazione in stanza, mangiato cibo a caso per non scordare quel famoso cookie al cioccolato che con solo un morso mi fece stare male tutta notte. Tuffo in piscina con i miei friends e poi dritti a nanna come da programma....ah no non è andata in questo modo, e poi dritti al famoso decimo piano proibito per noi ragazze, a vedere NY in notturna ecc ecc
Secondo giorno: colazione dei campioni per tutti gli altri ma non per me, ancora adesso mi rifiuto di mangiare uova e bacon, tè se fora de co'. Sessione di gruppo dove spiegavano regole e poi casualità, io non credo, ci hanno diviso in coppie con cui saremo andati in giro per Ny e potevamo capitare con chiunque di qualsiasi nazionalità, costretti quindi a parlare inglese, ma la fortuna è stata dalla mia parte e conobbi Manuela, un'italiana partita con un'organizzazione tedesca, quindi wow di bene in meglio. La city è stata magnifica, calda da friggerci dentro, ma era sopportabile in confronto a tutto il resto. Abbiamo girato down town. Molto bella anche se me l'aspettavo differente e poi la sera è stata non magnifica di più. Abbiamo cenato su un traghetto e poi tutti fuori a ballare mentre la barca navigava dal Manhattan bridge, al ponte di Brooklyn, da Long Island alla famosa insegna della coca cola fino ad arrivare alla statua della libertà. Il tempo ce l'ha mandata buona, se fino a quel pomeriggio il sole andava e veniva, quel momento è stato un tramonto spettacolare incastonato tra le sfumature delle nuvole. La musica non era delle migliori ma poco importava, non credo mi ricapiti più un'esperienza del genere non volevo finisse mai, avrei ballato fino all'infinito. Altra notte, altro tuffo in piscina e altra nottata in compagnia, stavolta nella fredda hall dell'hotel, certo perchè l'america non si chiamerebbe così senza l'aria condizionata a manetta.
Terzo giorno: tutto dedicato alla grande mela, per la mia felicità stavolta eravamo italiani con italiani, pronti a passare l'ultimo giorno tutti insieme, quindi doveva essere perfetto, dovevamo fare gli italiani all'estero! Fortunatamente niente colazione dei campioni....in hotel, ma ehi ci aspettava da Planet Hollywood. Momento shock fu passare davanti ad un mega cartellone di Orange is the new black, per poi accorgersi che era a fianco della pasticceria del boss delle torte, whaat? Shock totale.
Abbiamo passato molto tempo a spostarci sul bus con la nostra mitica guida, ma la cosa non è pesata affatto, noi come sempre in fondo al pullman cantavamo con la cassa tutte le canzoni che ci passavano per la testa, guardando fuori dal finestrino per le vie incasinate dai taxi gialli, dai caminetti che spuntano fuori dalle strade e da tutto ciò che caratterizza Ny, sembrava proprio un film sulle note di Empire state of mind.  Oggi era dedicato a Mid town, che devo dire mi è piaciuta molto, tappa a central park, può sembrare strano perchè apparentemente non c'entra molto, ma mi pareva di stare a Parco Sempione a Milano lol. Per gli amanti di Friends, cosa che io non sono, abbiamo posato davanti alla "famosa" fontana (questo a titolo informativo). L'unica pecca, anzi sono 2: la prima è che il mio gruppo il primo day è stato il più sfigato, una delle cose che attendevo di più era vedere il memorial dell'11 settembre cosa che hanno visto tutti tranne il mio...la seconda è che quest'anno il tour non prevedeva la vista di Ny dall'alto su uno dei grattacieli...sooo sad
Come di consueto, notte vuol dire tuffo in piscina e poi essendo l'ultima non potevamo di certo passarla a dormire ognuno nella sua stanza.
Quarto giorno: La mia sveglia era puntata per le 5, sono scesa a salutare i primi in partenza.Fu un momento stranissimo,  non mi piacciono gli arrivederci o per alcuni anche un addio, è inevitabile che con alcuni può darsi che non avrò più possibilità di rivederli in futuro, però insomma mai dire mai. Devo dire abbastanza brutto; pensare che con molti avevo vissuto anche esperienze a Milano o comunque a Bardonecchia. Sono tornata a dormire e quando fu il mio momento, fui l' ultima ad arrivare perchè mi riaddormentai per bene e feci fatica ad alzarmi- che casinista come sempre.
Arrivati all'areoporto seduti in attesa del loro volo in ritardo rincontrai i miei friends, e dopo poco tempo ripassato insieme ci salutammo davvero per l'ultima volta.
Il mio primo volo era diretto per Chicago, devo dire che l'atterraggio è stato quasi più lungo del volo, l'aereo avrà attraversato tutta la città prima di fermarsi al gate. E' molto grosso quell'areoporto ma noi impavidi exchange riuscimmo a trovare il secondo terminal e avere pure il tempo per mangiare un boccone. L'ultimo tratto di viaggio fino a Roanoke, Virginia l'avrei percorso con Giove e l'altro exchange tedesco che frequenta la mia scuola, era proprio un mini aereo ma l'hostess era proprio simpatica, già mi piaceva stare negli u.s.a.

E' passato ormai molto tempo da quei giorni, davvero a ripensarci mi sembra una vita fa, molto di più che 48. Assurdo. Credo che sia stata una delle cose più belle della mia vita, non per qualcosa di particolare ma per tutto l'insieme, se fossi venuta a Ny per i fatti miei mi sarei divertita ma sarebbe stata tutta un altra cosa. A Ny potrò venirci tutte le volte che vorrò, ma mai più potrò riviverla da exchange.
Ho passato bellissimi momenti a ridere e fare la pazza scatenata, ringrazio il mio gruppettino formatosi casualmente per altro, ciao Greta, Francesco, Lorenzo, Federico.

Oggi che termino questo post è il 20 settembre, avrei voluto finirlo molto prima ma sono stati periodi di trambusto, son o felice comunque di averlo portato a termine in maniera decente e di non aver abbandonato questo progetto sul mio blog.

Bene direi che per oggi è tutto, ho quasi pronto anche il post su come ho trascorso il primo mese #staytune
Vi ringrazio belli, see you soon guys!

mercoledì 25 luglio 2018

9. VALIGIA VS. EXCHANGE 0-1

Risultati immagini per valigia tumblrCome promesso ecco qui il post sulla valigia di un'exchange student e da come si può capire dal titolo, ebbene sì sono riuscita a portarla al termine con una bella settimana di anticipo.

Cara Valigia mi spiace per te ma ti ho battuto, il tuo insignificante limite di peso non mi ha spaventato, sarà per la prossima volta...infatti al ritorno mi ci vorrò vedere a farla da sola con le quintalate di cose che mi sarò comprata, lì forse ci sarà la tua rivincita e un po' ti temo!

Ma comunque, partiamo dall'inizio; la mia compagnia aerea è la United Airlines e noi poveri exchange viaggeremo in class economy il che vuol dire meno spazio in valigia, meno comfort a bordo e cibo più scadente, anche se va bhe non mi sto lamentando in nessun modo, certamente non mi sarei messa a piangere se non avessi avuto lo spazio che volevo per i bagagli insomma.
Immagine correlataLa valigia da stiva può portare 23 kg, quella a mano 8 kg e poi è concesso uno zaino dove inserirò il pc portatile, soldi, documenti e tutto ciò che e meglio tenersi sempre vicino per non farselo rubare hahaah. Senza troppe manovre e spostamenti vari ho concluso con un bel 21 kg e 5,5 kg.
Sono stata brava? spero proprio di sì, anche se per essere sinceri, ero un po' "delusa" da quella in stiva, ero arrivata a 17 kg quando ad un certo punto aggiungendoci un paio di scarpe, un costume, un giubbettino di pelle (unico giubbotto che mi sono portata) e delle cavolatine varie, il peso è lievitato.
Avrei preferito portarla ancora più leggera.... il punto è che le magliette mi hanno fregato!
Fino al momento di aggiungere pantaloni e maglioni tutto okay, ho messo il giusto, ma le magliette mannaggia a ste maglieeee: 12 canottiere e 19 a maniche corte, un disastro.
Premetto che io non indosso mai maglie a maniche lunghe anche se è inverno e nevica, quindi mi valgono per tutto l'anno ma sono arrabbiata con me stessa, volevo seguire il consiglio degli studenti partiti precedentemente ovvero: "SE UNA COSA NON LA METTETE QUI IN ITALIA, NON FATEVI L'IDEA DI PORTARVELA DIETRO, TANTO E' PALESE CHE NON L'INDOSSERETE NEPPURE LA'"
Non hanno torto, sono d'accordo con loro e mi ero preparata mentalmente a seguire questa direzione, la giusta via devo dire, ma poi sono andata in tilt. Ho cercato di rimediare perchè sono consapevole che avrei voluto togliere tutte quelle inutili e superflue che non indosso molto spesso anche qui, così non avrei avuto in mezzo alle scatole una volta là, roba che ha solo l'utilità di straccio per la polvere. Oltre che la valigia meno ingombrante, infine avrei comprato quello che vorrò comprare e al ritorno tutto easy, ciao torno a casa e fine della storia. Il punto è che non so proprio cosa togliere, ho l'ansia di togliere cose essenziali oppure che se la tolgo poi mi sarebbe servita, così ho riaperto il pacco per decidere cosa lasciare at home, ma nulla l'ho richiuso così com'era. Questo è frustrante, devo decidermi a levare qualcosina per partire bella rilassata con me stessa; devo partire come dico io.
Altra informazione ho messo tutto sottovuoto, non so se sia meglio o no ma ormai l'ho fatto. Ho utilizzato 3 sacchetti. Inoltre ho portato 2 paia di scarpe oltre a quelle che indosserò e i regali per l'host family: la barbie di cenerentola per la bambina, una collana con il vetro di Murano per mum, un cappello di Milano e una spilletta del Milan per dad e una moka per tutti, ma ho la netta sensazione che sarà utilizzata solo dalla sottoscritta. Sono stata indecisa fino alla fine come mio solito soprattutto per quello dell'host dad,  di lui so pochissimo perchè parlo solo con la mum quindi cercavo un oggettino simbolico, quando festeggeremo i loro compleanni gli regalerò qualcosa di più bello dato che so sbizzarrirmi quando devo fare i regali.....tranne in quest'occasione molto importante!

Vi lascio ora la lista solo di ciò che riguarda gli indumenti tanto per darvi l'idea, ci sarebbe anche ciò che metterò nel bagaglio a mano, ma sono solo gli abiti per l'orientation a NY.
Ah, le mie best sono nuove di zecca, marca: Carpisa link

  • 19 t-shirt
  • 12 canottiere
  • 2 camicioni + 1 cardigan
  • 1 felpone + 1 felpa chiusa + 1 felpa aperta + 1 felpone aperto
  • 1 pigiama estivo + 1 invernale + 1 mezza stagione
  • 5 maglioni
  • 1 maglietta maniche lunghe (l'unica del mio armadio)
  • 3 leggins lunghi + 2 pinocchietti
  • 2 jeans
  • 1 bracalone
  • 1 pantalone tuta
  • 1 pantalone largo
  • 1 salopette
  • 1 gonna
  • 4 pantaloncini
  • 2 reggiseni
  • 10 mutande
  • 10 calze
  • cintura
  • sciarpa+ guanti + cappello
  • calzettoni per la casa
  • 1 giubbino pelle
  • 1 costume

Ora che siamo pronti a partire pieni di vestiti per ogni occasione non ci resta che farlo, mi auguro di togliere davvero qualcosa altrimenti gli indosserò a forza andando in giro con due maglie una sopra l'altra e pantaloncini corti con sotto leggins lunghi come se fossi una matta stile ginnasta anni 80, così per avere il pretesto di usarli almeno una volta....scherzo ovviamente non lo farei mai.😉

See you soon guys!



sabato 21 luglio 2018

8. MENO DIECI AL DECOLLO!

Immagine correlata
Mi ricordo come se fosse ieri (perchè il tempo è volato) quando ancora mancavano ben 100 giorni, mi trovavo alla stazione dei treni di Desenzano sul Garda, saltando per altro scuola come una brava bad girl, ed ero "emozionatissima" perchè avrei raggiunto Venezia per la prima volta! Il treno non arrivava più così per ingannare il tempo aprii il calendario sul mio cellulare e mi misi a contare quanti giorni dividevano me dal mio arrivo a NY, pura casualità cento precisi precisi.
Beh dopo questa storiella mozzafiato devo dire, iniziai così a fare il count down e siamo arrivati qui a soli 10 days; incredibile da pensare e soprattutto da realizzare cosa che infatti non ho percepito o meglio non capisco se l' ho capito oppure no, non so bene cosa si possa provare, alcuni dicono di averlo realizzato e ne sono emozionatissimi non vedono l'ora di salire su quel dannato aereo e dire bye bye, altri al contrario sono intimoriti e come penso sia normale hanno l'ansia di dire addio a tutto per un periodo così lungo, non togliendo comunque il desiderio di partire. Altri invece ancora non sanno a che pensare. Io credo che non si potrà mai realizzare fino a quel momento in cui metteremo piede dentro la porta di casa della nostra host family, anzi forse nemmeno....chissà quanto tempo servirà ad ognuno di noi, magari proprio un esperienza che ci succederà lì ci farà svegliare dal nostro limbo e così ritorneremo alla realtà, la nostra nuova realtà tutta made in USA.
Una persona può anche pensare: "certo ma a me sembrerà tutto vero non appena arriverò a NY, siamo sempre in america, la gente parla americano....guarda c'è la statua della Libertà!"
Certo, ti accorgerai che la lingua non è più la tua d'origine e non la sentirai per un bel po', certo lo so che sono in america e la vedo la statua della Libertà, ma è come se fossimo tutti in vacanza o più verosimilmente in gita scolastica dato che noi di Youabroad saremo un bel gruppettino di exchange #31luglio2018 che quindi (e va be giustamente direi) parleremo italiano, staremo insieme, ci divertiremo e tutto il resto. Quindi come capiresti di aver avuto un biglietto d'andata ma senza ritorno?
Ora è tutto così strano, pensare che fra dieci giorni saremo noi i nuovi Exchange, i nuovi protagonisti di quest'avventura e che qualcuno più piccolo di noi che fra un paio di mesi si iscriverà al programma guarderà le nostre foto dicendo "non vedo l'ora arrivi il mio turno", guardandoci con un po' di invidia  e un po' d'ammirazione come facevamo noi al loro posto 1,2,3,4 anni fa con gli ormai ex exchange.
Ogni momento di quest'esperienza è da ricordare e il succo del discorso scritto nel mio primo post sarebbe: exchange non lo diventi quando parti, ma lo sei già addirittura da quando entri negli uffici di Youabroad , fai il colloquio gratuito e dici sì aggiungi il mio nome a quella lista. Da lì ogni giorno potrebbe succedere qualcosa e vivi un sacco di emozioni che non potrai più rivivere perchè il giorno dopo succederanno altri avvenimenti e quindi altre emozioni e nuovi ricordi da aggiungere nel nostro cuore.

Oggi il post è stato più breve del solito, ma sentivo di dover scrivere queste parole, spero sempre siano utili a qualcuno che può essere anche una sola persona del mio gruppo di exchange, di qualcuno che non conosco o insomma una persona entrata qui a caso che nemmeno sa cosa sia l'anno all'estero.

Scappo a finire le valigie...scoop del prossimo post oh-oh
See you soon guys!

venerdì 6 luglio 2018

7. GO PIONEERS!

Immagine correlataPassiamo ora all' argomento HIGH SCHOOL
Forse per alcuni l'argomento più atteso, la scuola è il luogo dove passeremo la maggior parte del nostro tempo e tutte le nostre amicizie o quasi saranno legate a questo posto. Ripartiremo da zero e ci creeremo una sorta di vita secondaria, tanto chi di loro saprà la nostra reputazione? Proprio nessuno, beh una cosa è certa però: niente figuracce evitando di fare le mie solite scene ridicole, anche se la vedo moolto dura, ok restringo il campo non devo farle per almeno la prima settimana...ok facciamo solo il primo giorno, altrimenti capiranno fin da subito di che pasta sono fatta; per metà sono una pazza sclerata che ride sempre e finisce in situazioni del genere "certo che tutte a me capitano" e per l'altra metà va bhe sono semplicemente pazza,( ma almeno me la spasso).
Rimane il dubbio: come farò ad aprire l'armadietto con quel complicatissimo lucchetto ,che manco la cassaforte di una banca di diamanti possiede, da sola senza aiuto? Lo scoprirò solo quel giorno e se non riuscirò a farlo, non lo scopriremo mai.
Il mio è una dei due istituti superiori della città: l' Heritage High School, 1100 studenti circa quindi non proprio una scuoletta considerando poi che tra un campo da football e l'altro in america le scuole non sono mai così piccole - breve paragone con la mia scuola italiana → classi, classi, due bagni rotti per metà dell'anno, aula magna non tanto magna, palestra dei poveri.

La scuola, in principio costruita nel 1976, fu demolita completamente nel 2014 per problemi strutturali e ricostruita da zero per l'inizio dell'anno scolastico 2016.
Il nome Heritage (patrimonio/eredità) è stato proposto per ricordare alle generazioni future che il modo di vivere democratico ha permesso l'educazione pubblica, quindi in memoria  dei risultati ottenuti nel passato per cercare di replicarli in futuro attraverso l'educazione dei giovani mantenendo vivo, appunto, il patrimonio dell'istruzione libera arrivato a Lynchburg nel 1871.

La mascotte è rappresentata dal Pioneer quindi da un pioniere (scopritore) e i colori sono arancione e navy.
E una delle 3 scuole in Virginia a possedere una pista di atletica al coperto e inoltre ha vinto molti campionati a livello regionale e statale.
E' sede della scuola per la scienza e la tecnologia dello Stato e del JROTC ovvero il corpo della marina militare chissà quanti bei cadetti passeranno per i corridoi
Dall'autunno 2008 possiede anche un teatro che produce 6 spettacoli all'anno tra cui ovviamente il famosissimo Musical, detto questo aprirei una parentesi; molti che hanno fatto l'anno all'estero hanno partecipato all'attività teatrale e ne sono stati soddisfatti, si sono divertiti, messi in gioco, hanno fatto delle bellissime amicizie e alcuni hanno anche vinto premi. Io non sono proprio il tipo che sale sul palco a recitare seppur credo che sia in ogni caso una bella cosa, ma da un po' di tempo riflettendoci sarebbe davvero un'attività che ti coinvolge utile ad approcciarsi agli studenti americani, quindi chi lo sa magari fra qualche mese sarò in teatro a recitare nei panni della protagonista.....o più realisticamente a fare la controfigura di un albero.
Ci sono state alcune persone famose anche se non così famose da essere riconosciute anche in Italia che hanno studiato qui, ne fa parte Leland D. Melvin ingeniere e astronauta della Nasa, a scuola rappresentato su un cartonato con cui puoi scattarci un bel selfie, a quanto pare deve essere molto noto da queste parti quindi su le mani per Leland!
Le materie sono moltissime, non me ne sarei aspettate così tante. Sarà ardua la scelta, ovvio prenderò delle classi utili anche per il ritorno qui ma ce la si vive una volta sola quindi prenderò qualcosa di pazzo. Sono stata fortunata a trovare anche i corsi di lingue come latino (per il mio studio inutile), spagnolo, francese e tedesco anche di livelli AP ah e pure il corso di turismo ( mai sentito, potrebbe essere utile visto che qui studio al turismo, ma credo proprio che quello sia una gran cag**a), solitamente le lingue non sono gettonate infatti in altre scuole non hanno questa possibilità, l'unica che mi sentirei di prendere è tedesco così da non dimenticarmi  completamente qualsiasi cosa, ma grazie alla mia prof. per il supporto, sono passati due mesi da quando le ho dato l'email per inviarmi il programma di 4° eppure la posta rimane sempre vuota....danke!
Invece una cosa che non ho molto capito sono la scelta di sport e/o i club a cui potrei partecipare; ho paura di arrivare troppo tardi se ci sono delle selezioni o altro e quindi di non poter partecipare, devo assolutamente partecipare a qualcosa, l'hanno caldamente raccomandato così da fare amicizie e rimanere con la mente concetrata, avendo infatti tutto il pomeriggio dopo scuola occuprato e quindi di non rimanere a casa a riflettere percè ciò porterebbe a pensare a casa nostra, quindi diventeresti depresso e tutte le consegue.
Il primo giorno chissà quale sarà l'emozione dominante se la paura, la felicità o tutte e due. Il mio unico desiderio è di trovare almeno una persona amica che mi inviti al tavolo a mangiare e non rimanere in piedi in mezzo alla caffetteria come una pera cotta. #prayforperacotta
E' situata praticamente a un passo da casa, quindi ottimo direi....ma c'è un problemino, il suono della campanella è alle 7.30: OMG beh sarebbe okay dato che abitando proprio a 5 minuti di bus potrei tranquillamente svegliarmi alle 7.00 come farei in Italia ce topp, ma sto benedetto bus giallo ha deciso di passare molto prima delle sette quindi piango all'idea di svegliarmi ancora prima per poi arrivare in anticipo e aspettare (fuori? dentro?) come una disgraziata. Così non va bene, dovrò trovarmi una soluzione molto più logica preferisco scendere dal cocuzzolo della montagna (va bhe collinetta) do'è situata la casa in bicicletta anche d'inverno con la neve sulla punta del naso piuttosto che fare tutto questo ambaradam. #prayfordisgraziata

Football video
official school site
Immagine correlata


Sono arrivata al termine di questi post introduttivi di tutto quello che sarà vivere in Virginia, Lynchburg, Heritage High School.
Spero davvero vi siano piaciuti, ovviamente alla pubblicazione poi viene sempre in mente di non aver scritto qualcosa quindi spero vivamente di aver detto tutto (ma se dico questa frase so già di aver tralasciato qualcosa)
See you soon guys!

mercoledì 4 luglio 2018

6. LYNCHBURG - CITY OF SEVEN HILLS


 Risultati immagini per lynchburg virginia

Ciao cari,
Dopo un periodo abbastanza lungo sono tornata a scrivere un post! Ad oggi mancano solo 26 giorni al decollo....ansiaaaa
Come promesso questo lo dedicherò alla mia Host City, Lynchburg appunto
Sono molto contenta di questa città, fino al momento dell'arrivo della famiglia compreso, avevo paura di dove sarei finita, immaginandomi "e se finisco in mezzo al nulla, in una casa sperduta lontana un milione di miglia dalla città più vicina e le mie uniche amiche sarebbero state un paio di capre con cui avrei passato il tempo a guardare i tumbleweeds (sterpaglie che rotolano) stile film western rotolare davanti la mia casa prefabbricata?"
Non ero pronta a sentirmi dire quanti abitanti avesse realmente, ma quel momento doveva pur arrivare e pregando tutti gli dei dell'universo di mandarmela buona, ascoltai la risposta: 80 mila abitanti
Whaaaat? yesssa man
Non potevo esserne più felice, mi sarebbe bastato anche un paesino simile al mio invece grazie family che mi avete scelto.
Si trova al centro della Virginia, ai piedi delle Blue Ridge Mountains e lungo il fiume James River.
E' chiamata anche la città delle sette colline perchè è costruita in parte sopra sette colli, un po' come se fosse Roma hahaah.
 Ci sono molte attività all'aperto come parchi, laghi, grotte e sentieri che si possono visitare; non vedo l'ora
Include la Liberty University, University of Lynchburg e Randolph College.
Confina con Amherst, Bedford, Campbell e non è molto lontana da Charlottesville e Roanoke (dove atterrerò io con altri della Virginia, seppur la mia città ha un piccolo areoporto.
Fu territorio della Guerra Civile e il 4 luglio (oggi) si festeggia l' Indipendence Day in tutti gli stati uniti, ma in particolare uno degli Stati che si separarono dalla Gran Bretagna fu proprio la Virginia.
A tal proposito la mia host family farà una grigliata e vedrà i fuochi d'artificio.
Il 63% della popolazione è bianca, con una minoranza di afroamericani e a seguire in percentuale minore altre etnie con un 3% di latini e ispanici.
Secondo Forbes nel 2006 è stata la 5° miglior città in Virginia nell' economy business.

La mia casa, una tipica casa americana con tutto un vicinato di case fighissime, è ubicata a 15 min. di macchina dal centro città il che mi fa strano, dato che per arrivare nel centro del mio paese qui in Italia ci impiego 5 min. a piedi, mentre ci impiegherei lo stesso tempo che ci metterei là per raggiungere la mia scuola che qui si trova in un altra cittadina; praticamente non credo lo raggiungerò molto frequentemente, quindi mi sorge un'altra domada ovvero : ci sarà qualcosa da fare vicino alla mia zona? lo spero proprio, anche se non sono proprio sicura gli americani abbiano un punto di ritrovo un po' come per noi dire "ci troviamo al muretto". Forse per loro il muretto si converte nel: hey becchiamoci al Mcdonald's; e passeremo così gli interi pomeriggi seduti dietro un bel bicchierozzo di milk shake con tanto di ciliegina sopra la panna montata e qualche chilo che avanza....
In ogni caso la zona mi piace molto, e la casa è proprio alla fine della via dove tutte le abitazioni sono messe in cerchio stile rotonda, non pensavo nemmeno esistessero delle strade così però molto figo sono convinta si passeranno delle belle giornate in compagnia dei vicini a cucinare grigliate e mangiarle  piantando tavoli e sedie provvisorie lì direttamente nel viale  (come ho visto in alcuni video della California, ma se tutto il mondo è paese, credo proprio non sia solo un'usanza della west coast), inoltre è un'area ben fornita di ristoranti, supermercati, negozi di vario genere incluso il concessionario Arley Davidson e  un negozio di bricolage, non so nel caso servisse a qualcuno!

 Immagine correlata  Downtown
Immagine correlata Skyline

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old tunnel

Spero che anche questo post sia stato utile in qualche modo, o semplicemente d'informazione, vi saluto
See you soon guys!

lunedì 2 aprile 2018

4. UNA FAMILY ANCHE PER ME? - DOVE SONO FINITA?

Ebbene yes!
Anchea me è arrivata la famiglia: 27 marzo, ero a scuola e mia madre mi manda un messaggio
                                      "Chiamami, è urgente!"

Per fortuna lo lessi al suono della campanella per l 'intervallo e corsi fuori dalla classe per chiamarla, all'inizio facevo finta di non sapere cosa avrebbe
dovuto dirmi, non si sa mai che dovesse dirmi un'altra cosa, avrei fatto solo una figuraccia (almeno con me stessa).
Invece era tutto verooo, una famiglia dall'altra parte del mondo aveva scelto anche me! Ero super emozionata, ma non volevo scoprire dove sarei finita così su due piedi per telefono. Decisi di rimanere con questa incognita fino alla sera, quando con mia mamma avrei aperto l'email di Giulia Bessio "Host family!!". Volevo avere qualcuno vicino nel momento della scoperta.
Al contrario le mie amiche non stavano nella pelle e hanno voluto saperlo all'istante da mia mamma.
Anche se la destinazione ancora non la sapevo, ero felicissima e saltavo per i corridoi.
Ma bando alle ciance, ora è giunto il momento di presentarla!
3...
2...
1...
Lynchburg, Virginia sto arrivandoooo

La famiglia invece è composta da mamma dell'80, papà del 70 e una figlia di 4 anni
All'inizio mi è spiaciuto sapere che non avrei avuto fratelli,sorelle o altri exchange della mia età perchè essendo figlia unica ci tenevo particolarmente a questa cosa per potermi integrare più facilmente e passare del tempo con un coetaneo.
Alla fine dovevo solo apprendere la notizia, solitamente ci metto un po' ad abbituarmi alle cose nuove. Adesso va tutto bene e lei dalle foto mi sempra proprio un bel tipetto vivace, credo avrò le giornate piene a giocare con lei, la cosa positiva è che poteva andarmi peggio e finire senza nessuno, invece così potro conoscere tante nuove persone: i suoi piccoli amichetti haahahah 
Inoltre hanno 2 gatti e di questo sono felice perchè anche io ne ho tre e potrò fare le coccole a loro quando non saprò che fare o sarò giù di corda. Mi hanno scritto che quest'estate prenderanno anche un cucciolo di canee quindi siamo al top!
Risultati immagini per virginiaParlando della casa, anche qui nulla da dire. La posizione mi piace, è situata su una collina, perchè Lynchburg è soprannominata città delle "seven hills" (Beverly Hills e Hollywood fake qui puoi trovarli) ed è in fondo alla via, è molto americana perchè termina con una specie di rotonda quindi sono tutte case disposte circolari e a fianco c'è un piccolo boschetto.
La mia scuola sarà la "Heritage High School" ospita 1200 studenti circa ed è davvero grande! Nella mia scuola in Italia, gli studenti sono più o meno gli stessi ma a confronto è molto più piccola dato che negli Usa aggiungono campi da footbal, tennis, basebbal  e chi più ne ha più ne metta, a non finire.
Nei prossimi post spiegherò meglio tutto quanto perchè voglio approfondire ogni argomento.

Spero che questo breve post vi sia piaciuto, auguro a tutti gli exchange rimasti homeless di riceverla al più presto❤️❤️
#cieedacciuntettosopralatesta 
See you soon guys!

mercoledì 21 febbraio 2018

3. E NON PARLO CERTO DI Mc' DONALDS

Negli USA si sà come funziona: un panino tira l'altro!
Se poi mettiamo in conto una bella dose di patatine fritte intinte nel ketchup o in qualsiasi altra salsa, un bel bicchiere free refil di coca-cola, moltiplicato presumibilmente per sette giorni su sette la settimana stai certo che resterai sicuramente in linea. (ovviamente scherzo anche loro ogni tanto si dedicano a cucinare del cibo un po' più salutare ah e scherzo anche sul fatto che rimarrai perfetta/o per la prova costume 2019....scordatelo)
Ma Heyyy Man don't worry!
Siamo ancora nella nostra cara Italia non farti venire ansie prima del tempo, noi siamo gente da dieta mediterranea, noi la pizza ananas e bacon la disprezziamo a prescindere e la nonna cucina ancora lasagne e pasta al ragù ( quanto mi mancheranno, non so come farò dieci mesi senza).
Ma come in tutte le cose il sogno americano è giunto anche qui, anche noi vogliamo vivercela e mangiarcela come loro ed è per questo che siamo intasati da Mc'donalds e compagnia, tranquilli in questo post non ne parlerò. Piuttosto vorrei proporre, agli american dreamers, una lista di ristoranti "made usa" particolari che ho scoperto anche insieme a Sara un po' sparsi in giro per Milano. Siete pronti? Let's start!

FANCY TOAST
Risultati immagini per fancy toastSituato in via Alessandro Volta 8, è stato la nostra prima cavia e devo dire niente male. E' l'unico in tutta Italia e arredato american style, mi piacevano molto le pareti nere con le scritte a luci al neon in contrasto con le piastrelle bianche. All'interno è piccolino ci sono solo quattro tavolate da condividere con altri clienti se c'è il pienone e il cameriere vi chiama alla cassa quando il vostro pranzo è pronto. I panini sono molto particolari ovvero su una sola fetta di pane altissima e le combinazioni di ingredienti sono particolari. Noi abbiamo preso le stesse cose: avocado toast quindi crema di avocado, bacon e bacche di goji e per finire quello secondo me più buono di tutti ovvero crema (bianca ma non so di che haahaha) con miele e frutti di bosco, wow una bontà. Con limonata fatta da loro e caffè americano free refil. Il costo era adeguato.     I LIKE IT

TIZZY'S N.Y. BAR & GRILL
Sul Naviglio Grande, 42 anche lui molto carino all'interno ed ha tavoli all'esterno per godersi un luch anche d'estate. Cosa importante forse da sapere è che è meglio prenotare (noi non lo sapevamo ahah) perchè dev'essere un ristorante abbastanza ricercato e se non ci fossimo presentate li a mezzogiorno in punto rimanevamo a secco. Riguardo al cibo nulla da dire, è ottimo: hanno insalate, tramezzini, hamburgers e dolci. Le patatine erano fatte molto bene nulla a che fare con quelle dei fast food. Ne vale la pena anche per i mega panini squisiti, alla fine mi sentivo già un'obesa ahahah.
Anche qui il costo è adeguato, forse un po' alti i dolci ma non so se fossero fatti in casa o no, non gli abbiamo presi dato che con le calorie già stavamo apposto.          I LIKE IT 

CALIFORNIA BAKERY
Corso Garibaldi, 89 ma ne esistono anche altri, questa è una catena. Dentro è stupendo e ovviamente parlo riferendomi a quello dove sono stata, è molto tranquillo non c'è coda (cosa che forse quelli come in corso como o in zone più in vista è un disastro), c'era molta varietà nel menù, ed era tutto buono ma in confronto agli altri è quello che mi ha stupito meno, i gusti erano abbastanza lisci. I dolci invece erano una cosa a sè hahahaah, ci attiravano da dietro la vetrina e ci imploravano di essere mangiati, così non contente della nostra scorpacciata ne abbiamo presi ben due, che poi abbiamno diviso: the devil's cake cioè mega fetta di torta al cioccolato da tre strati ricoperta da cioccoalto fondente e fragole e poi non potevano mancare i pan cakes con sciroppo d'acero.
Da bere ci è stata offerta acqua inclusa nel coperto insieme ad un cestino con vari tipi di pane: nero, alla zucca, ai semi e vari. Ho apprezzato che fossimo circondati da clienti inglesi e americani, ci ha fatto entrare più nella parte hahaha. Peccato per il prezzo un po altino

ARNOLD COFFEE
Ne esistono 3 a Milano, io l'ho provato in via Orefici, 26.  Non è un ristorante ma un bar quindi vende dolci, bioches e caffè americani anche aromatizzati, buono secondo me quello alla cannella. E' dislocato in tre piani ed è molto scuro. C'è gente a qualsiasi orario dato che eravamo andate alle tre di pomeriggio e a quell' ora era pieno zeppo di universitari che con la scusa di un caffè passano interi pomeriggi a scroccare wifi per studiare hahahah, sembrava proprio di stare in uno di quei luoghi di ritrovo in america dove tutti stanno in silenzio a fare le loro cose, io con quel silenzio e le luci basse non sarei riuscita per niente a farlo, al massimo mi sarei fatta un pisolino sul divanetto, ma non importa era molto carino.   Ci tornerei ma solo per un drink, dato che con aggiunta di fetta di torta uscivano ben 7€, secondo me troppo.

COREY SOUL CHICKEN
Risultati immagini per corey soul chickenVia Paolo Sarpi, 53 eravamo in ansia quel giorno, volevamo a tutti i costi assaggiare il mitico pollo fritto! Non è stata per niente una delusione, ogni boccone era più buono di quello prima. Le porzioni sono abbondanti. Io ho preso sia alette, coscia e petto con patatine fritte, particolare era anche l'insalata di patatee vendono anche bevande americane..Sara ha provato la Dr. Pepper, ok so già che una volta negli usa non la prenderò mai (a mio parere disgustosa ahahha). I camerieri sono molto cordiali e il proprietario viene dal Kentucky! Woww era troppo simpatico chissà se là le persone sono tutte così, lo spero proprio. I prezzi azzeccatissimi solo 11€.             I LIKE IT

Ne conosco anche tanti altri, ma li recensirò una volta averli provati.
Spero di avervi fatto venire l'acquolina in bocca
See you soon guysss
P.S. la lista quindi è sempre in aggiornamento qui oppure su un nuovo post e mi scuso se i colori risultano differenti in certi punti ma ho avuto dei problemi