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venerdì 22 gennaio 2021

19. TENNIS SEASON

Partiamo dal presupposto che non sono mai stata un'amante degli sport. Ho provato a praticarne alcuni da bambina, ma senza appassionarmici davvero. Un anno di nuoto, un anno di boogie woogie ed un anno di ginnastica artistica. Per non parlare della scuola italiana che dotata di misere palestre che devono essere occupate contemporaneamente da minimo tre classi altrimenti non sono contente, ti costringono a proporre sempre e solo lo stesso paio di sport: pallavolo e atletica/simili. Alzi la mano chi vuole dissociarsi!. Voglio dire, okay molti amanti sfegatati della pallavolo non potrebbero che esserne più felici, ma è davvero così essenziale giocare sempre e solo a quello per 13 anni di carriera scolastica? Ecco a me faceva proprio schifo, specialmente alle medie con compagni rompi palle che volevano vincere ad ogni costo. Mi sono addirittura slogata un dito e sono svenuta, ma questa è un'altra storia.

Sta di fatto che sapevo che nelle High Schools al contrario propongono più sport durante le varie stagioni, anche perchè lì non sono considerati come vere e proprie materie scolastiche ma come sport effettivi, come se un bambinello finito la scuola viene accompagnato dalla madre al campo sportivo a giocare a calcio. Ecco, lì tutto questo viene direttamente svolto a scuola. Sapevo quindi che era essenziale provare ad entrare in qualche sport, se non altro per fare amicizie. 

Dato che come già detto gli sport di squadra non mi interessano affatto, mi buttai in Cross Country. La mia avventura finì 3 giorni dopo con la febbre. Non ne ero proprio adatta a correre per lunghe distanze in Virginia, sù e giù dalle colline con 30 gradi e 80% di umidità. Per la prima stagione (autunnale) decisi di lasciare perdere e tentare di trovare amicizie anche senza l'aiuto dello sport, cosa che per fortuna riuscii a fare.

Ecco che l'inverno arriva e gli sport cambiano. Dopo una prima idea di candidarmi all'interno della squadra di cheerleaders di Basket, alla fine optai per Indoor Track, atletica su piste al chiuso. La nostra scuola era fortunata a quanto pare, perchè non tutte ne possedevano una e per questo le gare con le altre scuole venivano svolte sempre nella nostra scuola. Precisando che gli spettatori dovevano pagare ben 7 dollari! Cavolo, iniziavo a fare due calcoli e se per ogni sport, chi voleva guardare doveva pagare, anche di più per esempio per lo sport di punta ovvero il football, la scuola guadagnava dei bei bigliettoni, quindi mi chiedevo come mai noi invece siamo così stupidi da non renderci conto che mentre le nostre scuole cadono a pezzi, introdurre eventi del genere potrebbero se non altro contribuire ad avere i soldi necessari all'acquisto di carta igienica! Ad ogni modo non potrei lamentarmi, mi sono divertita e se non altro almeno mi tenevo impegnata durante i pomeriggi specie in quel periodo in cui i miei amici non uscivano molto di casa, per motivi lavorativi oppure semplicemente per il freddo. Non è stato semplice introdurmi nel gruppo anche perchè pur rimanendo uno sport individuale, molti dei partecipanti frequentavano quello sport già da anni e quindi i ragazzi si conoscevano. A volte devo dire che mi trovavo un po' in difficoltà, sia per la questione linguistica sia perchè non sapevo bene cosa potesse accumunarci. Alla fine bisogna dire che non mi adattai mai al gruppo, ne rimasi abbastanza esterna e parlavo specialmente con un paio di ragazze sophomore (2 anno) che fortunatamente erano molto simpatiche, non so se senza di loro avrei mollato prima della fine o meno. Con il passare del tempo poi ho fatto amicizia anche con altri, non vuol dire che non parlavo con nessuno, ma erano loro due che consideravo di più. Spesso capitava che il gruppo parrocchiale degli sportivi organizzava una sorta di riunione prima di praticare sport, nella quale si stava tutti insieme a fare delle attività e poi mangiavamo pizza gratis o altri cibi non salutari specialmente se poi dovevamo fare sport. Scoprii, rimanendone sbalordita, che esisteva l'acqua all'uva, alla fragola e chi più ne ha più ne metta. Ora so che anche in Italia hanno iniziato a venderla perchè a quanto pare contiene vitamine o roba simile, ma ad ogni modo pur avendola provata non ne vedo utilità. Una delle cose che mi spaventavano maggiormente erano le gare. Non mi sono mai piaciute, io volevo praticare Indoor track per il semplice gusto di fare sport, di vincere il primo posto non m'interessava proprio. Finchè si trattava dei 70m potevo anche starci, ma quando iniziarono ad inserirmi in quelle più lunghe (al momento non ricordo le distanze, ma erano parecchi giri di campo) sentivo che non facevano al caso mio. Il periodo delle gare non lo vivevo bene e un paio di volte ho finto di stare male. Forse se mi fossi sentita più parte della squadra o incoraggiata dal coach mi sarei impegnata di più, ma vedevo che prediligevano solo alcune persone. Il coach era uno, ma aveva due aiutanti. Uno di essi era amichevole con me, mentre l'altro non mi aveva mai nemmeno parlato. Tutto ciò mi deluse dal momento che sentendolo da fuori, l'eco che risuona è quello di un Sistema Sportivo con i controfiocchi che spinge gli studenti a dare il meglio di sè, il mito di "siamo una squadra" e le solite smancerie.

Salto temporale in primavera, ero indecisa sul da farsi. Da un lato avrei potuto continuare Outdoor track con le stesse persone e sapevo che potevo appoggiarmi alle mie due amiche, dall'altra mi ero stufata di questo sport. Nella bacheca trovai le "selezioni" di tennis, così sapendo che il mio papà ospitante già possedeva delle racchette perchè lo praticava al College, decisi di provare senza nemmeno avere il problema di dover comprare una racchetta che magari non avrei nemmeno più usato se non mi fosse piaciuto il tennis. Lo dico subito: il primo pomeriggio avrei voluto scappare. Non conoscevo nessuno di loro (anche se poi scoprii che l'unica altra Senior in realtà frequentava la mia stessa classe di US Government, lo so è incredibile ma non me ne resi conto, mentre una Junior il mio corso di Personal Finance) e mi sentivo molto a disagio, la maggior parte già avevano frequentato gli anni precedenti e non è facilissimo presentarsi ad un gruppo già formato specie se vieni da un altro pianeta. Alcuni potranno pensare: "Sì okay ma ormai vivevi lì da molti mesi, potevi farti capire e tutto il resto" Sì è vero, ma comunque rimangono complesse queste dinamiche, a maggior ragione che non sapevo nemmeno come si battesse la pallina sulla racchetta! Non volevo di certo mollare dopo solo un giorno, in cui nemmeno provammo ad allenarci. Mi presentai tutti i giorni e dopo aver imparato la teoria e gli elementi base, dopo aver fatto un conditioning molto duro, finalmente ci dirigemmo ai campi da tennis. Ps. il conditioning sono circa due settimane stressanti che ti preparano agli allenamenti che potrebbero essere paragonati a quelli di uno sport agonistico dato che per ognuno si doveva frequentare tutti i giorni scolastici e potevi mancare solo per motivi seri. Comunque i campi da tennis ubicavano giù per la collina, dopo il campo da football e quello di baseball, entrambi attivi e quindi la primavera permetteva a tutti gli studenti di spaziare all'aria aperta, era proprio un quadretto carino. Avevamo ben 8 campi da tennis, quattro per le ragazze e quattro per i ragazzi. Noi non ci allenavamo mai insieme perchè i coach erano differenti. Devo dire che il nostro coach Cobbs era molto più simpatico, per fortuna. Le prime volte venimmo divise tra chi già giocava ed era pronta direttamente a sfidare altre scuole e chi come me invece era una schiappa. Devo dire che non so per quale motivo mi impegnai tanto, forse perchè volevo provare finalmente a trovare uno sport che mi piacesse. Sta di fatto che contro le mie aspettative arrivò il giorno in cui il coach formò la squadra con le varie posizioni. Per chi non conosce il tennis, le posizioni da 1 a 6 sono le top position, la numero 1 è la più forte e così via. Quando si gioca a coppie la 1 gioca con la 2 ecc. Le posizioni successive, generalmente se ne tengono altre sei per un totale di 12 sono in poche parole le scorte oppure giocano contro i rivali meno forti delle altre squadre. Io ero curiosa di sentire chi avrebbe giocato, quasi non volevo finire nelle posizioni importanti perchè le gare mi hanno sempre fatto paura. Eppure io, che non avevo mai e poi mai giocato, inaspettatamente finii in sesta posizione!. Tutti mi fecero i complimenti. Ero contenta lo ammetto, il coach vedeva delle buone potenzialità in me, ma allo stesso tempo sentivo che se lo avessi deluso mi sarei sentita in colpa, stavo superando persone che già gli scorsi anni giocavano. Quella sera andai a casa con dei ripensamenti, alla fine decisi che ci avrei pensato solo nel momento ancora lontano dell'inizio delle gare. Quel periodo preferì dedicarlo a sviluppare senso di gruppo all'interno del team e di fatto trovai delle ragazze magnifiche. Una delle cose che ancora oggi mi manca di quei pomeriggi passati a divertirmi mentre giocavo a tennis, è proprio passare quel tempo insieme a loro a ridere, fare partite amichevoli, giocare in otto in un campo, sconfiggere il coach, duellare con i ragazzi, stare giù nei campi fino alle otto di sera fino al tramonto che colorava di viola tutto il cielo e poi salire sul furgoncino bianco del coach sedute su delle ruote oppure qualsiasi cosa sotto mano e andare a cenare illegalmente al ristorante. Sono super fiera che presi la giusta decisione di abbandonare outdoor track e di non mollare il tennis alle prime difficoltà. Il momento delle gare arrivò, mi ricordo ancora la prima gara, che fu contro EC Glass, l'altra High School di Lynchburg. Fortunatamente giocammo prima i double. Dico per fortuna in quanto ero molto tesa e almeno avrei giocato con qualcuno al mio fianco. Non andò nel migliore dei modi nel senso che perdemmo lol. ma non mi aspettavo di vincere così su due piedi alla mia prima partita.

Ovviamente oltre a quella ci furono anche altre sconfitte, ma altrettante vittorie sia in double che in single. Mai mi sarei aspettata che avrei scalato la classifica della squadra da sesta a quinta, poi a quarta, terza ed infine seconda! Il tutto in soli tre mesi di tennis. Ero proprio fiera di me che con impegno ogni giorno mi recavo ai campi di tennis e pur mettendo al primo posto il divertimento, riuscivo comunque ad impegnarmi e questi sono stati i risultati.

Grazie al mio contributo, come quello delle vittorie delle altre ragazze, riuscimmo ad accedere alla graduatoria per i regionali, ai quali la mia scuola (nel tennis femminile) non partecipava da parecchi anni. Purtroppo perdemmo, ma tutta la squadra era lì a supportare le compagne ed è stato un momento magico. 

La fine della scuola a giugno rappresentava anche la fine della stagione di tennis, provo ancora malinconia a ricordarlo. Insieme abbiamo vissuto molti pomeriggi all'insegna della pazzia, non starò qui a raccontare tutto perchè è difficile trasmettere l'energia di quei momenti. Mi ricordo inoltre che ovviamente la fine della scuola si portava dietro anche il mio rientro in Italia, il 7 giugno. Pochi giorni prima organizzammo l'ultima cena tutti insieme e fu abbastanza difficile salutarli. Il coach ci teneva molto a me, ancora oggi per le occasioni speciali come il Natale ci scambiamo delle mail. Anche con le ragazze quando c'è l'occasione ci sentiamo su instagram, è una cosa molto bella che seppur per pochi attimi ci si tiene ancora in contatto. Ormai quasi tutte hanno finito il senior year, mi sarebbe piaciuto tornare a salutarle e fare qualche partita tra vecchi amici, ma purtroppo il Covid ha bloccato tutto e così anche la possibilità di vivere quei momenti durante la loro permanenza nella High School, spero comunque di rivederle lì in quei campi anche se avranno iniziato il college.

Ecco guys, questo è stato un riassunto su quella magica stagione primaverile annata 2019, ancora vivida nella mia memoria!


martedì 24 novembre 2020

18. THROUGH FLORIDA ON THE ROAD

- U're not American if at least once in your lifetime u've not broken your neck's bone sleepin in the friking car all day long on the road - 

Così partì uno dei miei due lunghissimi viaggi all'avventura per la Florida, di preciso il secondo, quindi se il "rito" è vero ora sarei un'americana modello!
Ma partiamo dall'inizio. E' dicembre, periodo delle vacanze natalizie (aggiungerei che all'inizio di dicembre avevo già fatto un viaggio on the road per nove ore, dalla Virginia a New York per un matrimonio, con tanto di sosta nel Connecticut dove dormivamo presso la casa di crazy uncle )
la mia host family aveva deciso di partire per quasi tre settimane per la Florida con me al seguito ovviamente; avremmo condiviso la casa delle vacanze dell' host nonna insieme a tutte le famiglie dei fratelli di Erika, la mia hmum. Avevo due dubbi: come avremmo potuto vivere per così tanto tempo in quella casa in quasi 15 persone con tanto di 4 bambini, 1 gatto e 3 cani e  inoltre avevo una paura terribile di andare fino là in macchina. Fino ad allora non avevo idea che le strade americane non avessero le autostrade, o meglio sì ma alla fin fine sono identiche alle strade che usano normalmente per girare anche in paese. Abitando in una grande città, anche noi senza volerlo ci spostavamo attraverso le tangenziali, che non avevano nulla di diverso dalle altre strade. Avevo paura di ritrovarmi in mezzo ad un incidente, lì girano come pazzi e pensavo che per fare un tragitto così lungo saremmo incorsi in un sacco di pazzi patentati. Ma c'è il lieto fine, strade perfettamente percorribili senza intralci se non fosse per il South Carolina, chissà che cos'ha di tanto speciale, unico stato dove le code sono interminabili partendo da un punto a caso arrivando sempre ad un altro punto a caso.

Arrotoliamo un po' il nastro e arriviamo al momento in cui "home sweet home, here we are". Era ormai notte, non ricordo bene l'ora, sta di fatto che la prima cosa che vidi scesa dall'auto fu l'altro zio che nel mezzo del garage cucinava hamburgers sulla griglia, con una spatola in una mano e una birra nell'altra e un cappello di babbo natale sul capo, "Hey finally, Merry Christmas y'all! Time to dinner"
Ero un po' frastornata, bambini che correvano ovunque, casino ovunque, volevo solo posare le mie cose nella stanza offerta gentilmente dalla nonna. D'impatto era molto carina, molto stile hawaiano con una tavola da surf e un oblò sulla sponda del letto; ma ad avvicinarmi quasi prendevo un colpo. Non ho la minima idea di quando fu stata l'ultima volta che qualcuno avesse dormito lì. La polvere sicuro regnava sovrana. Cosa potevo dire? bhe ovvio nulla, già tanto che avevano trovato un letto anche per me, non potevo fare la schizzinosa. Mi limitai a sbattere le coperte e coprire la federa del cuscino con un panno facendo attenzione che lo ricoprisse bene da non levarsi durante la notte, oltre a a rimanere ferma come una sardina per paura che se mi fossi mossa, tutta la polvere mi avrebbe inghiottito. Le prime notti infatti sono stati le peggiori, ero convintissima che mi sarei ammalata o peggio mi sarebbe venuta l'allergia e in quelle condizioni sarei morta nel sonno soffocata dagli acari.
Ma passiamo a cose più belle. In sostanza in quelle vacanze non ho fatto cose stranissime, vivevo una vacanza americana con americani in una casa americana quindi tante volte ci svegliavamo tardi, mangiavamo, giravo per il quartiere, facevamo la spesa e cose del genere. All'inizio ero dispiaciuta, non  capita tutte le volte di avere l'opportunità di passare una vacanza del genere! Per non contare il fatto che nessuno aveva la mia età e non c'era connessione internet, volevo impazzire. Pregavo che la family uscisse il più possibile per accompagnarli e fare qualcosa. Devo dire che col tempo poi mi ero ambientata e stare in quella casa mi piaceva. La Florida sotto certi punti di vista era molto meglio della Virginia. Faceva 20/30 gradi anche d'inverno e si poteva stare all'aperto senza problemi (il giorno di natale ero in canottiera e gonna di Babbo Natale, per non parlare delle orecchie da renna, i calzettoni rossi peluchosi e le mie solite ciabatte a paillette che mi portavo sempre dietro) e quindi mi rilassava anche solo camminare per il quartiere, in mezzo a gruppi di ragazzetti che andavano in bici, in skateboard o chi semplicemente portava a spasso il cane. Un po' monotono, c'erano solo case e case ma era bello uguale. Belle case, clima perfetto e palme e altre piante esotiche tutt'intorno. Una sera parlando del più e del meno io e la mia host mum non ci eravamo accorte che il sole era calato, ci eravamo allontanate così tanto che quasi a casa non chiamavano i rinforzi per cercarci.

Sia il giorno di Natale che quello di Capodanno sono stati per me indimenticabili. Non tutti hanno la fortuna di poter dire: "Hey, l'anno nuovo l'ho iniziato su una spiaggia a Daytona Beach!....quanti ricordi"
Quindi sì, visto che di norma non ho mai fatto la settimana bianca o cose di questo genere, posso dire che è un'esperienza difficile da scordare.
Qual è stata una delle attività più incredibili che ho fatto? 
Beh sicuramente non posso non nominare la gita in barca, prontamente guidata dal mio host uncle made in Florida. Special guests: i delfini che nuotavano liberi nella baia. Anche se non hanno fatto i salti mortali come uno potrebbe vedere in un parco tematico, sono stati comunque più emozionanti nella loro normale quotidianità perchè bhe, erano delfini liberi! e vederli nel loro habitat naturale appaga molto di più. 
Qual è stata la meta anzi quali sono state le mete di questa gitarella? 
Ben due isole deserte.
Mentre la seconda era affascinante per la sua naturale composizione: sabbia bianca e palme che crescevano su ogni centimetro disponibile di terra, dove gruppi di ragazzi temerari passavano le notti in tenda a fare falò, mangiando s'mores e suonando qualche accordo di chitarra, la prima isola aveva un non so chè di affascinante. Quella mattina la shores era coperta di nebbia, tantè che essendo una ragazza meteoropatica, iniziavo ad essere triste perchè l'unico giorno senza sole in Florida l'avevo beccato io. Ad ogni modo arrivammo quasi al contatto con la spiaggia, che ancorammo la barca e ci lanciammo sull'isola. Non c'era praticamente nulla da fare, al massimo scavare in mezzo alla sabbia con i bambinetti, e così feci per un po'. Ad una certa non so per quale motivo, mi venne in mente di camminare sulla riva a raccogliere conchiglie ed allontanarmi così dal resto della family. Mi accorsi che stavo camminando da sola verso il vuoto cosmico. La coperta di nebbia aveva avvolto l'isola misteriosa, non vedevo nemmeno l'acqua dell'oceano oltre alla riva. Intorno a me non c'era niente e nessuno, di fronte a me solo nebbia bianca su sabbia bianca. Pensavo di essere in Paradiso o in una sorta di limbo. Non sapevo se facesse più paura pensare di essere sola in mezzo al nulla e quindi nessuno avrebbe potuto salvarmi nel caso fosse successo qualcosa, oppure se fosse più bello di quanto pensassi e avessi trovato un momento di vera pace, forse l'unico in tutta la mia vita in cui non mi sarebbe potuto accadere davvero niente perchè di fatto non esisteva niente. Osservare l'infinito cosmico davanti a me spronava a proseguire, così camminai ancora per un po'. Alla fine decisi di tornare indietro, non ricordo il momento preciso. Tornai alla barca e mangiammo. Era finalmente apparso il sole!

Le avventure proseguirono a Daytona Beach. Per farla breve partecipai ad una festa in spiaggia in cui cantava un rapper di Miami, possibilmente anche famoso su MTV forse negli anni '90 e con cui scattai una foto. Indubbiamente non lo conoscevo ma non importa...magari rimane comunque una persona importante! Mangiai i gamberetti da Bubba Gump, il fantomatico ristorante di Forrest Gump, che in America si è trasformato in una catena. Devo dire che non erano male ed ero quasi emozionata di aver
speso $7 per tre gamberetti....l'importante è l'esperienza man! Non capita tutti i giorni di sentirsi come in un film. La cosa però mi sfuggì di mano quando acquistai anche il bicchierone con il logo e il portachiavi, come una perfetta turista del cavolo. Per non contare le gelatine tutti i gusti +1 e una cassa di 6 burrobirra di Harry Potter, in un negozio che vendeva oggettistica dei film. (Tra l'altro la burrobirra ha un sapore proprio orrendo).

Altro fatto sbalorditivo sono i vicini di casa. Sono davvero impiccioni - a tratti comici, a tratti stalker. La nostra vicina di casa era una donna sulla cinquantina credo, dal fare losco. Era molto maschile nelle movenze, sembrava un camionista; il suo tratto distintivo era una mega tazza, ma che dico, un barilozzo dove si presuppone uno metta il caffè ma a questo punto non so lei cosa ci rifilasse. Conosceva bene la host nonna. Questo è il punto della questione. Ogni benedetto giorno si presentava a casa e, se trovava la porta d'ingresso chiusa, passava dal garage! Dico, questa è una prova che certe abitudini non esistono solo nei film. Ad esempio ogni volta che andavamo in 4 a fare la spesa, lei puntualmente al ritorno ce la trovavamo in casa pronta ad aiutarci a sistemare i sacchetti, come se già 4 persone non erano abbastanza. Per di più, non mi stava nemmeno molto simpatica perchè nei miei confronti non era proprio cortese. Le avessi fatto qualcosa, non ho mai intrattenuto un discorso con lei o al massimo un paio di parole ma, l'ho sempre salutata come si dovrebbe fare mentre lei rispondeva seccata, come se le desse fastidio la mia presenza. 
Non era sola, con lei abitavano suo figlio un po' interrotto, lo dico senza cattivi fini, e sua sorella davvero strana. Fu con lei che mi intrattenni per un po'. Come sua madre, si presentava sempre a casa nostra probabilmente nemmeno lei aveva molto da fare e veniva a curiosare. Un po' mi faceva "pena", ad essere sincera avrei avuto paura ad entrare in casa loro, non ho idea di come fossero trattati dentro le mura domestiche, magari è solo una mia impressione ed è tutta genetica presa dalla madre, ma sembravano strani, come se s'impicciassero sole per avere un po' di compagnia. Alla fine non mi dispiaceva averla intorno, in fin dei conti aveva la mia età anno più, anno meno. Ad ogni modo ho appreso dal loro comportamento che mi trovavo proprio su un pianeta diverso. Il profondo sud era proprio terra selvaggia rispetto alla Virginia, specialmente per il fatto che Lynchburg era una città abbastanza grossa quindi l'istituzionalizzazione era comunque più elevata, pur considerando il fatto che gli americani sono "terra terra" non so se mi spiego. Però insomma, il paragone preso alla lontana potrebbe essere quello di vivere a Milano città o vivere in provincia in mezzo ai campi, l'unico fattore che hanno entrambi è la nebbia d'inverno, per il resto i ritmi di vita non c'entrano un tubo. Fossi finita in un paesino di campagna forse avrei trovato meno differenze, ma questo non lo saprò mai.

Altra pazzia o forse più una fissazione fu quella di voler assaggiare la carne di squalo e coccodrillo. Lo so, è abbastanza cattiva come cosa, ma sapevo che erano carni che in Florida si era abituati a mangiare e quindi volevo provarle, giusto per la curiosità di assaporarne il gusto. In realtà ci rimasi male quando constatai che lo squalo ormai veniva venduto solo a Miami, 5 ore di macchina da noi. Rimaneva il coccodrillo, tre settimane alla caccia al coccodrillo ma nessun ristorante lo cucinava. Ormai avevo in testa solo e soltanto C-O-C-C-O-D-R-I-L-L-O. Molto a caso la mia host mum trovò su internet questo ristorante e anche se non era affatto vicino al paese, ci andammo solo e soltanto per ordinare un piatto di coccodrillo. Volete sapere di cosa sapeva? di pollo fritto.
Tre settimane di ricerca per assaggiare del pollo fritto, solo dalla consistenza un po' più gommosa, ma rimaneva classificato come pollo fritto. 
A questo punto mi spiace solo per il povero coccodrillo.

Beh cos'altro dire, ripartire alla fine delle vacanze mi è costato molto. Stavo tornando a vivere un inverno che aveva proprio le fattezze di un inverno buoi e piovoso, non più un inverno che sembrava il 15 agosto. Finiva così la mia avventura con tutta la famiglia al completo, con cui mi stavo davvero divertendo e, purtroppo non sapevo ancora che non gli avrei più rivisti. Ognuno rimase a casa sua per Pasqua e così l'unica che ci venne a trovare un paio di volte fu la nonna.

Ci sarebbero tanti aneddoti ancora, dal girare in auto la notte per il quartiere e fermarsi davanti alle case addobbate e quando dico addobbate significa ADDOBBATE che non ne avete idea, al festeggiare il countdown dell'anno nuovo sul divano guardando la palla di New York che cade and that's it perchè una delle zie era già ubriaca prima dello scoccare della mezzanotte ed era impazzita così finì tutto e non vedemmo nemmeno i fuochi d'artificio perchè tra noi e la spiaggia c'erano foreste fitte di palme e tante altre avventure ma, preferisco tenermele per me, le parole non riuscirebbero a spiegare come vorrei che venisse spiegato. L'importante è usare l'immaginazione.

Guys, ho finalmente concluso questo post dopo tanto tempo che volevo concluderlo ma senza giri di parole non ne avevo davvero la voglia. Credo che nella mia idea inziale c'era in preventivo di raccontare anche la seconda avventura in Florida, quella con le mie amiche e un bus della chiesa. Verrebbe troppo lungo quindi conservo le memorie per un post futuro. 
Come sempre spero che a qualcuno faccia piacere leggere la storia di un'exchange student passato.
Tanto love.

venerdì 17 aprile 2020

17. MAI UNA GIORNATA NORMALE

Hey there!
Scaremare: Scary Successful or Outdated? – The Lynchburg Torch
Frame del promo di "Scaremare" - Lynchburg 
link video
Allora, sdraiata sul letto mi sono messa a pensare come sempre all'America e mi sono creata (nella mia testa) una lista di tutte quelle cose strambe che mi sono successe durante l' anno, alcune più di altre. Ovviamente certe situazioni non sembreranno estranee a persone che hanno fatto l'anno all'estero negli Usa, ma sono certa che per i "non addetti al settore" potranno sembrare fuori dal comune. Questa vuole essere una lista, non in ordine cronologico, nulla di più.
  • cenato alle 3 di pomeriggio con amici al messicano
  • visto i delfini allo stato brado in Florida
  • diventata maggiorenne alla Casa Bianca -Washington DC
  • dormito sul pavimento a casa di una milionaria sconosciuta
  • rinchiusa a scuola due volte per un lock down (quando qualcuno annuncia un attentato)
  • fatto il bagno nelle cascate
  • travestita in modo pazzesco per Halloween
  • creato un vero bonfire nel bosco per mangiare gli s'mores, come nei film lol
  • mangiato il tacchino del ringraziamento cucinato nel tronco di un albero a casa di uno sconosciuto insieme agli host uncles (pazzi) che in cambio gli offrirono una cassa di birra
  • viaggiato per tutta la east coast in calzettoni morbidi e ciabatte
  • scalato una montagna alle 2 di notte con solo una torcia in testa e la luce della luna per vedere l'alba dalla cima
  • raggiunto un'isola deserta con il gommone
  • quella volta in cui venni scambiata per un componente di una Gang
  • raccolto e intagliato la zucca di halloween con giro nel Corn Maze (gara nel labirinto di grano)
  • essere scorrazzata in giro sui trucks da sedicenni
  • discoteca sul traghetto sull'East River durante l'orientation (fiume che passa a Ny per intendere)
  • natale e capodanno in Florida, (12 persone in casa più cane, gatto e 4 bambini lol)
  • visto un carrello del supermercato che attraversava la strada senza che nessuno lo spingesse....ghost hunters come here pls
  • vestita per la spirit week a scuola (pijamas, granny, 1950s, lilo&stich)
  • fatto le ore obbligatorie di volunteering in una mensa per bisognosi, cucinando con un'anziana ex FBI di Washington DC (quindi in pratica tagliavo carote mentre lei mi spiegava particolari dei suoi casi seguiti nel reparto dna, sembrava di essere nella serie tv "Bones")
  • entrata in una banca di lusso in pigiama e ciabatte a chiedere un lecca lecca
  • 759 miglia in bus dalla Virginia alla Florida con le amiche per un campeggio di 3 giorni
  • assistito ad un'intervista di un astronauta della Nasa ex studente della mia High School
  • fatto kayak sul James River in una giornata di pioggia con sosta pranzo sotto al ponte di una ferrovia abbandonata
  • partecipato a 2 prom con due Date diversi (cavalieri), di due scuole diverse
  • mangiato i gamberi da Bubba Gump Shrimp (Forrest Gump sapete!)
  • after prom (2°prom) correndo senza scarpe come due pazzi nel campus di un College americano
  • coccolato una rana e una iguana domestica lol
  • viaggio della speranza dalla Virginia- aeroporto di Chicago- aeroporto di Monaco- Milano completamente sola, aspettando per altre 4 ore extra a Monaco per la perdita della coincidenza(a causa dell'arrivo in ritardo del volo, non per colpa mia!)
  • chiusino sul furgone del coach di tennis con tutta la squadra
  • Graduation Day - non è proprio una stranezza ma non poteva mancare nella lista
  • guidato  i go-kart (quelli in Florida sono i migliori, thanks uncle Scott)
  • mezzanotte a "Scaremare"
  • visto un tornado
  • andata al 9/11 memorial museum (molto commovente, penso sia uno dei musei americani migliori, sensazione unica)
  • percorso tutto il Brooklyn Bridge da Manhattan a Brooklyn
  • partecipato ad un matrimonio a Ny State - cibo ottimo!
  • fatto arrampicata sugli Appalachi
  • provato la burrobirra e le gelatine tutti i gusti+1
  • lottato vestita da lottatore di sumo
  • mangiato la torta nel negozio del Boss delle Torte
  • slittino sulla neve nel back yard del vicino (giù per la collina a momenti finisco "in da creek")

Infine una menzione speciale a quella che credo sia stata la cosa più strana di tutte. Non dico che gli scettici dovrebbero crederci, ma giuro che è successo e non l'ho mai rivelato a nessuno tranne che a poche persone.  Nella notte tra il 15 e 16 aprile 2019 mi trovavo a NY con la mia host mum, in un hotel molto simile all'Hotel Cortez di American Horror Story, ma questa è un'altra storia. In pratica stavo sognando, tutto tranquillo se non per il fatto che ad un certo punto mi sono ritrovata in una spiaggia con delle palme, non so dove e il cielo da azzurro si stava trasformando in una sorta di universo tutto rosso e si sono materializzati degli oggetti volanti. Tutte le persone hanno iniziato a fare versi di stupore; io ero mezza meravigliata e mezza impaurita, sembrava tutto così reale. Alzo gli occhi al cielo e vedo che le nuvole formano la scritta "May 27 20.." e poi prima di vedere l'anno mi svegliai.
Non stavo capendo se avessi sognato davvero o no, era abbastanza strano. Lo raccontai per prima cosa a mia madre, alla mia host mum e alla mia migliore amica. Poi dopo un paio di giorni non ci feci più peso se non fino al 27 maggio quando mia madre mi disse che il suo capo di lavoro (al quale aveva raccontato questa cosa, io abbastanza imbarazzata) disse di aver letto una notizia su questi Ufo avvistati dalla marina militare sulle coste della Florida e della Virginia, dicendo anche che il posto in cui ci sono più avvistamenti è proprio Ny. Ora, non so bene a che pensare, se sia tutta suggestione o abbia avuto una premonizione, lo so è un po' ridicola come cosa, ma in quei giorni ero abbastanza turbata voglio dire rimane comunque una stranezza senza risposte.
Beh è proprio vero che in America ci manifestano eventi inusuali, lo confermo!

Aight, con questo è tutto
Ciao belli









sabato 17 agosto 2019

16. HIGH SCHOOL (NOT) MUSICAL

Ci sono molti argomenti lunghi e difficili di cui trattare, si potrebbe andare avanti per giorni a parlarne perchè poi da un'argomento si passa a parlare di tutt'altro. Era da molto che avevo in mente di raccontarvi qualcosa sulla scuola ma avevo un dubbio: Cosa posso raccontare in un blog? Bisogna essere coincisi, questo non è un romanzo man!
Allora ci provo, parto a scrivere le prime cose che mi vengono in mente a tema scuola e vediamo come va lol. (Nessuno usa lol in Italia, qui tutti quindi se devi partire impara)
Come dal titolo ebbene sì non siamo in un film con Zac Efron, ma la realtà si avvicina abbastanza per alcuni versi e per altri assolutamente no.
Posso confermare che i giocatori di football non sono tutti super belli e popolari, non sono fidanzati con le cheerleaders, ma al tempo stesso è lo sport più atteso e sentito all'interno della scuola (Heritage ha vinto gli States, ma li ho persi perchè ero a New York per un matrimonio) e al tempo stesso tutti i venerdì durante la stagione autunnale entrambi venivano a scuola con la divisa.
Esistono davvero gli armadietti ma non è vero che ad ogni ora fai lo stop per parlare con i tuoi amici, so di molta gente che nemmeno si ricorda la combinazione perchè non l'ha mai utilizzato; io al contrario lo uso tutte le mattine appena arrivo e all'uscita da scuola....sta diventando molto simile ad una discarica, sorry mum por mi vida loca. Non mi è mai capitato di chiedere aiuto a qualcuno per aprirlo, come nei film quando arriva la novellina di turno, cerca di aprirlo ma invece le cadono tutti i libri dalle mani e moolto casualmente appare proprio il personaggio figo ad aiutarla; però le combinazioni sono davvero difficili. Ci ho messo quasi due settimane per imparare come girare i numeri del lucchetto! Al cambio d'ora hai 5 minuti per spostarti alla classe successiva che si può trovare dall'altra parte dell'edificio e molte volte gli studenti lumaconi ricevono quindi la lunch detention  ovvero durante la pausa pranzo devono rinchiudersi in una stanza a fare i compiti, ma ciò può avvenire anche per altri motivi più seri. Personalmente non l'ho mai ricevuto, sono proprio una brava studentessa, bhe ma qui non ci vuole un genio per esserlo.
Infatti ora parliamo un po' chiaramente della parte educativa. Detto sinceramente l'americano medio è una capra. Allora su questo sono sicura e non si può discutere. Con il termine capra non intendo che tutta l'umanità americana lo è, sarebbe come affermare che tutti gli italiani sono intelligentissimi, quando poi basta accendere la televisione per vedere solo casi umani da ricoverare. Quello che affermo è che in media generale su molte cose non ci arrivano e la loro scuola non aiuta. Com'è possibile che nella mia classe di inglese (english 12 per seniors) ho sempre avuto A, oltre ad aver vinto un certificato per essere stata scelta dalla mia teacher per un concorso, e poi molti americani che parlano inglese da una vita in pagella prendono C? Posso assicurare che la scuola è fattibilissima e anche la classe d'inglese non ha nulla d'impossibile, facciamo letteratura e se per qualche motivo la trovo leggermente difficile a volte perchè non è nella mia lingua obv, per loro è presumibilmente super facile. La loro pecca è che non sono abituati a nulla perchè vengono trattati come bambini e riempiti di compiti inutili, verifiche in cui puoi usare gli appunti, niente interrogazioni e studi superficiali. Ciò porta lo studente americano a non sviluppare il proprio cervello, a non discutere su argomenti seri ma solo su stupidaggini e mi duole dirlo perchè non difendo assolutissimamente l'istruzione italiana perchè cambierei molti aspetti che non funzionano, ma anche lo studente che proviene dall'istituto più scrauso in america può risultare un genio. Infatti non sto parlando solo del fatto "ah non sai dove si trova l'Italia sulla cartina, quindi sei ignorante" perchè scommetterei quello che volete che se chiedessi dove si trova il Burundi nessuno saprebbe rispondere, nemmeno io; ma sto dicendo del fatto che a quest'età un pizzico d'intelligenza su come gira il mondo dovremmo - dovrebbero- avercela. Possibile che durante il lunch stiano tutto il tempo a guardare meme su facebook? Gli unici argomenti medio intelligenti che ho sentito uscire dalle loro bocche sono sempre e solo piani per l'università e roba di lavoro (qui più della metà degli studenti già lavora, molte volte non sono disponibili ad uscire perchè devono lavorare). Praticamente sono trattati da adulti con mente e corpo di bambini. Proprio settimana scorsa ho avuto un bellissimo weekend con alcuni exchange, mi sentivo rinata che finalmente potevo parlare anche di argomenti normali con altri italiani che a loro volta confermavano le mie teorie, mi ha sbalordito che anche un ragazzo di Praga che quindi non era italiano, appoggiava il nostro pensiero; prova del fatto che gli americani tendono molto ad essere superficiali nelle relazioni umane così come in tutto il resto.
Il sistema scolastico a mio parere è organizzato bene, l'unica pecca appunto è il livello di difficoltà. Ogni materia, più o meno è suddivisa in una sequenza di livelli, dal più semplice al più difficile che può essere AP o ADV(advance), solitamente sono classi che sceglie un secchione, per essere avvantaggiato al college, ma in linea di massima non c'è tutta questa difficoltà che uno si aspetterebbe da un corso difficile, ma l'idea che lo studente ha la possibilità di scegliere il corso in base alle proprie capacità rende tutto più meritocratico.
Per quanto mi riguarda non ho nessuna classe avanzata perchè sono un'exchange, l'unica che provai fu Ap environmental un corso sull'ambiente abbastanza interessante ma che cambiai dopo 3 giorni dall'inizio della scuola perchè all'inizio non capendo la lingua e non essendo sicura che i corsi non fossero targati mission impossible, preferii optare per qualcos'altro. Ps. tutte le mie classi le scelse la mia Counselor, questa figura inesistente in Italia. E' una figura professionale metà psicologa perchè quando gli studenti hanno un problema prendono appuntamento per parlare con lei e metà consulente, una sorta di guida che tiene il resoconto del tuo percorso ed è colei che ti aiuta o nel mio caso decide in base a non so quali criteri quali materie assegnarti, poi nel corso dell'anno puoi sempre cambiarle se non sono fatte per te. Ad esempio io, per motivi che non sto a spiegare, ho cambiato la schedule 3 volte. Le mie materie finali possiamo dire che sono:
Algebra 2
English 12 (senior)
Us. government (senior)
Personal finance
Office Assistance (consegno pass in giro per la scuola per gli appuntamenti con le counselors e faccio compiti)
Yearbook
Art 1

HHS - outside's view
A differenza dell'Italia, dove tutte le scuole sono regolamentate allo stesso modo, qui ogni scuola ha il potere decisionale per sè stessa, il chè significa che quello che faccio io non sarà mai uguale all'esperienza di un altro exchange in un altra high school, anche il livello di difficoltà è differente e il programma che viene svolto. Il mio orario parte alle 7.30 am fino alle 2.30 pm , martedì e giovedì si aggiunge l' enrichment period in cui si possono fare i compiti, quindi tutte le ore sono più corte per aggiungere questo ottavo period (1 period equivale ad una classe\ora).
Esiste il lunch, ma non abbiamo pause snack. Personalmente il cibo è buono e il menù varia di giorno in giorno e hai vasta scelta. Se ve lo chiedete sì la cafeteria è uguale a quella dei film e sì, gli studenti bevono il latte, infatti se vuoi il latte è gratis ma se vuoi l'acqua devi pagare 75cent.; tra l'altro uno dei nostri passatempi è leggere e rileggere sempre le stesse battute super pessime  che vengono scritte sui cartoni del latte ma cosa ci si può aspettare se l'unica fonte d'ispirazione è una mucca che beve il suo stesso latte?
Se non conoscete i Pep Relly  ve lo spiego subito: si tratta di queste giornate in cui ci si ritrova in palestra divisi per anni (freshmen=1 superiore, sophomores=2 juniors=3 seniors=4) in cui si svolgono giochi, balli e servono a caricarsi per tifare lo sport principale di quella determinata season che può essere il football, il basketball e in fine il baseball.
Vengono presentati tutti gli sport con balletti, poi entrano in campo le cheerleaders e insomma fanno tutti qualcosa di simpatico.
Ogni studente ha un laptop personale dove svolgere i compiti perchè molti dei quali sono da completare online e da inviare a google classroom, inoltre devo costantemente aprire la mia email scolastica per controllare le novità e non perdermi  nessun compito.
I voti come ben sapete sono in lettere ma, solo nei report grades ovvero le pagelle che sono consegnate alla fine di ogni quarter. Durante le verifiche sono valutate a percentuali con massimo di 100% ma non direi che è una cosa ovvia perchè ogni qualvolta rispondi a domande per aumentare il voto, puoi ottenere anche un punteggio es. 103% quindi si trasformerà in A+. Alla fine anche con le lettere è molto semplice il voto perchè viene data una griglia con le lettere e le varie percentuali assegnate, l'unica cosa che ancora non so bene è ricordarmi ogni quanto cambia lettera ma alla fine poco importa perchè nelle mie materie ho sempre A o A+.
Devo dire che i Seniors sono gli studenti più cool, sono i vip della scuola. Essere all'ultimo anno vuol dire essere i più grandi e tutti ti ammirano. Salti molte volta lezione perchè il Principal (preside) deve incitarti ad andare bene a scuola, scegliere il college e diplomarti; per non parlare di tutte le volte che devi scattare la foto dell'annuario, quella con il cap and gown, comprare i vari gadgets e insomma l'anno passa e ti diverti. Cosa non darei per saltare alcune ore a casol in Italia solo per essere incitata a finire la quinta superiore e attendere l'esame di Stato col sorriso, anche se nel nostro caso cambierei il verbo incitato con il verbo: "mandato fuori a calci".
Esiste il Senior Trip, personalmente un po' n'a cagata, il nostro praticamente era un pool party in cui c'era cibo a non finire, trecento gradi all'ombra a maggio, i ragazzi che giocavano a football e le ragazze stile wurstel a prendere il sole. Punto a favore del mio istituto scolastico stavolta che, almeno nelle gite non ce la passiamo poi così male.

Loop temporale, ho abbandonato questo blog e mi ritrovo ben al 17 agosto! A questo punto sono già ovviamente tornata in Italia da un pezzo ma volevo comunque finire di pubblicare alcune cose rimaste in sospeso. Quindi se vedrete il post scritto al presente è ormai un presente passato, non vado di certo a scuola due giorni dopo ferragosto.......ah no ops è proprio in America che un anno fa iniziai il 15; that's hilarious bruh!


Alla fin fine questo è solo un assaggio di ciò che è la scuola americana,  impossibile spiegare nei minimi dettagli ogni singola cosa, andrebbe vissuta.
Ah, se vi chiedete: "Ehi ma tu andavi a scuola con il yellow school bus vero??". La risposta è: certo che si, figata neh....almeno fino a quando non lo provi e capisci che è scomodo tanto quanto la cosa più scomoda su cui ti sei mai seduta, tralasciando la mitica Mrs. bus driver, ma questa è un'altra storia.   

Anche se veramente in ritardo, spero il post vi piaccia. Rileggere ormai da EXchange queste cose mi ha fatto ripercorrere il mio anno all'estero con il sorriso.
Bye guys!

martedì 5 marzo 2019

15. FUSO ORARIO INSPIRATION

Molto spesso la mia mente inizia a viaggiare tra pensiero e pensiero ma non avrei mai immaginato di avere ispirazione per un post partendo dall'argomento "fuso orario".
Quest'oggi non voglio spiegare o raccontare nulla di specifico e\o materiale, ma solo mettere sotto forma di parole ciò che mi passa per la testa e condividerlo. E' molto difficile estrapolare qualcosa di concreto. Non so se a voi è mai capitato di avere discorsi perfetti che vi ripetete all'infinito nel vostro cervello e poi non sapete come esporlo al mondo intero, perchè voi sapete esattamente cosa volete far intendere ma tutti gli altri come fanno? Ognuno poi si farà la sua opinione, soggettiva, e non sempre il vostro messaggio verrà preso per quello che è.
Avevo appena finito di fare un bel bagno caldo e buttai l'occhio sull'orario del mio computer che ancora segna il tempo italiano: 2.30 am. Da lì una raffica di cose ha iniziato a macinare nel cervello, un po' in italiano un po' in inglese, bho non so nemmeno più in che lingua sogno o penso figuriamoci!
Ad ogni modo il tempo è molto personale perchè la nostra vita si relaziona a ciò che abbiamo intorno ma viene comandato dal tempo. In questo momento tutti i miei amici, la mia famiglia e tutto l'occidente starà presumibilmente dormendo, addirittura se siamo puntigliosi un giorno avanti significa che io per loro mi trovo nel passato, ma per me non lo è; insomma un bel casino. Prima di partire non avevo mai avuto questa prospettiva, perchè tutta la mia vita affettiva viveva la giornata nel mio stesso tempo, qualcuno compiva gli anni? tutti insieme cantavamo tanti auguri. Verifica a scuola? ci preparavamo insieme. Alle 5 bar in centro? alle 5 eccoci lì. Ma ora tutto è diverso, non posso programmare qualcosa con le stesse persone, non posso vivere i compleanni (tanto per fare un esempio) nello stesso loro istante. Cosa significa essere diviso dal fuso orario dalle persone a cui vuoi bene? Bhe la risposta non la so, ma è completamente diverso. Con loro ora è come se mi relazionassi in una maniera differente. La parte più strana è quando tiro mezzanotte che per loro sono le 6 di mattina, io vado a letto e loro si alzano per andare a scuola. Cioè nello stesso momento facciamo due azioni diverse e quindi di conseguenza niente più è uguale. Orario diverso ma stesso attimo. Sarebbe più importante quindi parlare di tempo, materia inventata dall'uomo, o rapportarsi con gli attimi?
O esiste qualcuno che pensa che entrambi siano la stessa cosa?
Il tempo mi mette ansia, tre mesi è ciò che mi rimane prima di sbaraccare e  tornare "avanti nel tempo", riprendere il ritmo con la mia vita di tutti i giorni e così via.
 Ma intanto sta succedendo qualcosa che mai prima era successo: i diciottesimi delle mie amiche sono iniziati. Uno dei motivi che avevo messo in discussione fu proprio questo, se fossi partita mi sarei persa i loro compleanni, oltre che a non festeggiare il mio, ma era davvero una buona causa per non partire? Non penso, a volte bisogna fare delle scelte ma ora ho qualche rimorso....ho paura di lasciare un vuoto in loro per non esserci stata fisicamente lì con loro, specialmente per quanto riguarda la mia migliore amica il 4 aprile; quando magari fra qualche anno ripenserà ai suoi gran 18 e nei suoi ricordi non ci sarò, mi rattrista. Mi sento quasi egoista di averla lasciata "sola" e di non essere diventate maggiorenni mano nella mano.
Altro fatto divertente è che dalla nostra nascita è passato molto e ora mancano solo 20 giorni (ai miei 18 anni), che stranezza. Tutta una vita che se ci pensi ero completamente da tutt'altra parte  e ora siamo quasi lì o, per il fatto del fuso orario, siamo quasi qui. Questo ragionamento può essere fatto con tutto: matrimonio, nascite, compleanni, giorno di laura, giorno che vinci la lotteria(sotto i €100.000 non vale eh) e così via.
Insomma la nostra vita è importante per noi stessi ma nel mucchio, siamo solo esserini che radicati da qualche parte nel mondo fanno le loro piccole cosine e pensano a quel cavolo che gli pare mentre esso stesso gira ininterrottamente e così dal giorno viene notte, poi di nuovo giorno, i mesi e gli anni passano fino a quando ci capita di prendere un aereo, spostare i nostri piedi un po' più in là e ricominciare una nuova routine spostando le lancette dell'orologio in base a sto benedetto fuso orario. Sono convinta che ciò che ci accade è tutto frutto del tempo  e  luogo dove ci troviamo in quel preciso istante quindi tutta la nostra vita è e sarà scritta in base a ciò; poco importa il resto.
Da quando sono qui i miei thoughts sono diventati ancora più strani e fitti, sempre più spesso parlo a me stessa di argomenti sull'essenza della vita umana, del perchè delle nostre azioni, perchè non riesco a capire perchè alcune persone fanno quello che fanno, perchè la vita ci mette alla prova, perchè il mondo si sfascia sempre di più e tanti altri argomenti simili. Forse sono io troppo esigente, ma davvero vorrei avere delle risposte concrete, vorrei capire molto di più su ciò che ci circonda. Forse è un periodo speciale questo. Forse ho aggiunto un tassello alla mia crescita, il che vale a dire che sono maturata ancora un po'. Ma il nostro, my friends, è l'età più complicata, è tutto un casino e purchè provi a trovare risposte alle tue preghiere nel tuo inconscio sai che non le otterrai da nessuno.
Bhe non prevedo il futuro quindi chissà se quando saremo grandi le risposte che cerchiamo le avremo trovate oppure nada, io me lo auguro. Non sò neppure come si dovrebbe fare: aspettare che le cose vengano da sè oppure attivarsi e cercarle nel buio dell'ignoto? La mia indecisione si fa sentire parecchio.
L'anno all'estero anche in questo caso mi ha stupito, mai avrei scommesso mi avrebbe portato a riflettere ancora di più, e già la mia testolina macinava troppi pensieri anche stando a casa. PS. cara Giulietta potrai confermare lol. Ma sta volta credo ho aperto la mia mentalità a qualcosa di nuovo. Ora vedo il mondo da due prospettive.
Insomma, prima di mettermi a scrivere il blog, non pensavo sarebbe andata così perchè mi immaginavo di scrivere un post totalmente diverso, ho scordato alcune considerazioni e ne ho aggiunte altre. (Mannaggia quando voglio dire certe cose e poi me le scordo!)
Vorrei proporvi un'ultima domanda, che mi è sorta circa 2 secondi fa:
"Ognuno di noi cerca la propria felicità e seppure nessuno di noi, o quasi, l'ha trovata, pensate sia meglio espandere i propri orizzonti e quindi ricevere più input, spaventandoci della "perfezione" quindi dell'idea che ci eravamo posti sulla visione della nostra felicità personale, perchè ci siamo resi conto che quella non potrà più essere la nostra soluzione; oppure rimanere rinchiusi nel nostro piccolo mondo che ci siamo creati nelle nostri menti, fortificandolo, perchè il mondo che ci immaginiamo noi è il mondo migliore che esista?"

Capisco che non ho parlato esplicitamente di quello che mi sta accadendo qui negli USA ma avevo l'esigenza di buttare giù qualcosa per sistemare questa confusione che è la mia mente e, con tutte le domande che vi ho posto potrete ben notare che della vita non ne capisco n'a mazza.
Have a nice day, see yaa

sabato 23 febbraio 2019

14. SPARATORIE A SCUOLA? e altri fatti inquietanti

Risultati immagini per no gunshot signProbabilmente non avete mai sentito parlare dell' "drill alarm" perchè fortunatamente nelle scuole italiane non ne abbiamo bisogno. Oggi in questo post vi spiegherò tutto ciò che si cela dietro la parte dark della scuola americana.

Come si nota dal titolo, voglio parlarvi delle sparatorie a scuola e tutto ciò che c'è di sbagliato.
La prima volta che sentii parlare delle sparatorie nelle scuole americane fu quando vidi dei video di exchange students precedenti e rimasi stupita di come sia facile per alcune persone esterne alla scuola o peggio ancora di qualche studente di essa,  entrare con un'arma e sparare a destra e manca.
Purtroppo  come tutti penso sappiano, l'anno scorso in Florida in un'importante sparatoria dove sono venuti a mancare molti alunni e professori anche un'exchange student è stata coinvolta. Ero abbastanza terrorizzata alla notizia, sapere che una ragazza come me avesse avuto quella sorte mi ha rattristato tantissimo e avevo qualche incertezza sulla mia partenza, brutti incidenti possono succede a chiunque e il pensiero "l'America è grande, non vedo il motivo perchè queste cose debbano succedere a me" è infondato, cerchiamo di convincerci che vada tutto bene per non vivere nella paura ma la realtà è che in questa terra dove tutto è possibile non sei mai al sicuro, anche la persona che sembra la più normale sul pianeta può non rivelarsi tale. A volte mi veniva da pensare come mai tra tutti i paesi del mondo avevo scelto gli Stati Uniti e accettare quindi tutte le sue pazzie. E' stato davvero difficile prima della partenza, ogni giorno avevo un pensiero tra l'uso incontrollato delle armi, i disastri naturali e i diverbi tra Trump e l'altro pazzo coreano che si minacciavano di rispondersi a colpi di missili nucleari.

Era un giorno come altri, tutto normale e al suono della campanella delle 2.30 pm tornai a casa con il bus giallo. Misi piede dentro e il mio host dad arrivò chiedendomi se era tutto okay. Io risposi di sì non capendo lo scopo della sua domanda. Poi mi spiegò che la scuola aveva chiamato tutte le famiglie annunciando che quella mattina uno studente era stato bloccato perchè custodiva con sè una pistola nella cartella. Ero rimasta scioccata, cercai di farmela passare in fretta perchè nulla era accaduto, ma al pensiero che magari proprio quella persona avesse potuto camminare al mio fianco il mio cervello non poteva realizzarlo.

Era un giorno come altri, la sesta ora era arrivata e tranquillamente stavamo lavorando per yearbook della scuola. Premetto che durante una giornata, l'autoparlante può partire molte volte per comunicare annunci giornalieri, specialmente nei primi periodi era difficile capire tutto quello che venisse detto quindi non prestai molta attenzione ma poi partì anche una sirena e i miei compagni iniziarono a chiudere le tapparelle e correre a nascondersi in un'altra aula correlata con la classe, dove ogni venerdì viene registrato "Heritage Spotlight", il telegiornale scolastico. Ero impanicata non sapevo che fare e quando chiesi ad una mia amica perchè fossimo nascosti con la schiena contro le pareti della stanza, mi disse che era tutto sotto controllo. Il professore ci consigliò di stare fermi e in silenzio, ogni tanto buttava fuori l'occhio per vedere che stesse succedendo. Il mio cuore andava a palla, e odiavo quel silenzio tombale, mi immaginavo che da un momento all'altro quella porta si aprisse ed entrasse qualcuno di cattive intenzioni. Non avrei mai pensato di ritrovarmi in questa situazione. Tutto ciò terminò con il segnale dell'altoparlante e tutti tornarono ai loro posti come se non fosse accaduto nulla. Ci dissero che era preventivo e nella scuola non c'era nessuno ma la persona si aggirava nella zona. Nessuno ha mai saputo se era vero o solo addestramento.

Era un giorno come altri, nell'ora di US government, ci arrivò l'email di compilare in forma anonima un sondaggio. All'inizio pensai si trattasse dei soliti questionari su quanto guadagnano i tuoi genitori, quanti libri leggi al mese, se fai beneficenza e così via, ma invece mi trovai di fronte a tutt'altro. Già dalle prime domande mi stupii, dovevo classificarmi in base alla mia etnia e oltre a questa domanda razziale a mio parere, la domanda successiva lo era ancora di più perchè gli ispanici o latini erano considerati differenti, riservando a loro una domanda differente. Successivamente ci fu tutta una serie di questioni su quante volte mangiavi al giorno e  se potevi permetterti abbastanza pasti, quanto pesavi, se eri bulemico o anoressico. Dopodichè un altro blocco, il quale mi ha fatto pensare molto tra tutte. Questa volta riguardava la malavita. Ti veniva chiesto se avessi mai sparato, quante volte avessi portato con me un'arma, quante l'avessi usata, se avessi mai rapinato, se avessi visto risse e quante ne ero dentro, se ero finita in galera, se facevo parte di una gang, quante volte avevo avuto abusi.....ovviamente risposi 0 a tutto ma il punto è che se queste domande sono poste un motivo c'è ed è reale. Infatti qualche giorno dopo mentre parlavo con un mio amico/conoscente, mi raccontò che aveva problemi con la scuola perchè era stato arrestato 6 volte. Dico ben 6! Ero proprio sconcertata e scandalizzata. Lui si giustificava dicendo che essendo cresciuto in un quartiere di strada (nygga) era normale. Ero molto triste per tutta questa situazione. Mi si è aperta un altra realtà perchè seppur queste situazioni le vediamo spesso nei film o ne sentiamo i racconti, viverli ti spiazza. Da quel giorno mi sono resa conto di tante altre cose a cui prima non prestavo attenzione; una tra tante entrare nel bagno, chiudere la porta e vedere l'elenco dei numeri d'emergenza per chi soffre di depressione, abusi, aborti e chi più ne ha più ne metta.
Vorrei nominare altre due situazioni che ho vissuto, sempre in terza persona, la prima risale a molto tempo fa. Ero andata con delle amiche ad una serata molto divertente. Stavamo parlando in gruppo e ad una certa non ricordo nemmeno come ci mettemmo a parlare con questo ragazzino più piccolo di noi, un tipo molto triste che ci spiegò la causa della sua depressione e che la sua decisione era di suicidarsi dopo quella notte, tantochè una ragazza più sensibile scoppiò in lacrime avendo un piccolo attacco di panico. L'unica cosa che avevamo il potere di fare per aiutarlo nel nostro piccolo fu raccontare tutto ciò ad un adulto del gruppo della chiesa che era con noi nella speranza che avesse potuto aiutarlo più di noi.
Il secondo episodio è più fresco; durante il corso di arte sono seduta accanto a più persone una delle quali si chiama Ana, una ragazza poco calcolata per via di qualche problema fisico ma che ho scoperto essere simpatica, ha una bella voce e suona molti strumenti. Un giorno non indossava una maglietta con le maniche lunghe o comunque qualcosa che le coprisse le braccia e mi accorsi di un particolare: aveva dei tagli sui polsi abbastanza freschi. Sul gruppo degli exchange di whatsapp lessi di altri che avevano visto con i propri occhi la stessa cosa ed erano rimasti sconcertati da ciò. All'inizio pensai che era solo una brutta cosa ma che se l'avessi vista non mi sarei impressionata invece mi sbagliai perchè quel preciso giorno nel vedere quella scena qualcosa mi scosse e avevo quasi un volta stomaco, mi immedesimai in lei, poi mi ricordai di 13 reason why, degli stessi racconti degli altri exchange e non so come mi senti male sul serio.
Non voglio aggiungere molte parole a questi racconti, ma ho rabbia perchè è inconcepibile che la depressione si è dilaniata come fenomeno sociale, apparentemente oggi tutti sono depressi, è la moda del momento ed è un pericolo senza via di fuga apparentemente, per gli adolescenti di alcune realtà, i quali sono più irascibili a certi sentimenti. Non dico che ho il prosciutto sugli occhi e che in Italia non ci siano casi del genere ma qui tutto è più amplificato ed è estremamente addolorante sapere che ci sono exchange in altri stati distanti mille miglia da qui che sentono  delle stesse esperienze che hanno qui o peggio, come il caso di una ragazza che aveva come amica una teenager americana che da un giorno all'altro non l'ha più vista. Il motivo? si era suicidata davvero.
Non oso immaginare lo shock.

Era un giorno come un altro, sempre durante US gov. ripartì il drill alarm quindi con la stessa procedura ci accucciammo, era la seconda volta ma mi sentivo come se fosse la prima, e oltre al silenzio più totale riecheggiava il suono di questa sirenza che lampeggiava in classe, molto fastidiosa e strillante. Stavolta mi sembrava ancora più interminabile e al pensiero mi agitavo dentro. In quei casi anche se solo per esercitazione, pensi a tutto e pensi a niente allo stesso momento perchè qualcosa all'improvviso potrebbe accadere. Immagino che stavolta fosse solo esercitazione ma che sia l'ultima.

Infine un paio di settimane fa, un fatto scandaloso è avvenuto, trovai un articolo di giornale locale che ritraeva il volto di una delle mie ex teachers, in particolare study hall prima che cambiai classe con office assistance (ma questa è un'altra storia). La notizia non era di certo una delle più belle, era stata arrestata per presunto abuso minorile. Un colpo, era la mia prof! ed era così gentile con tutti, mi ricordò mi aiutò con la stesura di alcuni temi in inglese che mi servivano per ottenere il diploma (altra storia anche questa), quindi non mi sembrava vero. Ci rimasi davvero male.

Queste esperienze mi hanno fatto riflettere moltissimo e mi hanno fatto avvicinare ad una realtà completamente diversa, sono stata catapultata in un mondo per maggioranza black con caratteristiche culturali differenti, dove moltissime persone hanno difficoltà economiche alcune anche gravi, mi complimento con un'attvità promossa dalla città di regalare cibo gratis il venerdì per il weekend e panini tutti i giorni agli studenti che frequentano attività pomeridiane come gli sport o i club tutto ciò come contributoai meno fortunati per includerli nel mondo scuola e non lasciarli soli. E a tutto questo si sono aggiunti questi punti di riflessione che ho citato. Mi ha sconvolto dall'inizio che fuori da scuola sono presenti cartelli con il divieto di pistole e che all'interno non esistono bidelle però un poliziotto fisso con tanto di manganello, pistola e tutto il resto lavora lì per mantenere tutto sotto controllo in caso di necessità. La scuola italiana ha molti difetti ma anche quella americana seppur diversi non si può dire non ne abbia.

Ci sarebbe anche un altro piccolo aneddoto ma sta volta abbastanza divertente ai miei occhi. Durante la spirit week mi vestii anni 50 indossando anche una bandana rossa sui capelli come la portavano le donne a quei tempi. Da quel giorno in poi ogni tanto per cambiare capigliatura, replicai e mai nessuno mi disse niente. Sta di fatto che durante la pausa pranzo un giorno passai a fianco di una signora che
lavora nella scuola, una specie di controllore e mi guardò sbalordita dicendomi di levarla assolutamente perchè vietata. Io rimasi senza parole perchè pensai non fosse assolutamente la prima volta che l'avessi con me e mai nessuno mi disse niente. Quindi ero abbastanza infastidita perchè senza ero tutta spettinata, sembravo una pazza, ma qui si vede la differenza delle due culture e qui si spiega il mio comportamento e quello della Lady. Qui indossare una bandana rossa significa appartenere ad una gang e il rosso simboleggia il sangue. Il che mi fece ridere quando me lo spiegarono perchè oltre ad aver fatto una gag colossale, come potevano immaginarmi all'interno di una banda criminale?. Si vede proprio che (ovviamente) non mi conosceva.

Quindi Sparatorie a scuola? e altri fatti inquietanti. Ebbene sì.
Non vorrei scrivere altri post sad like this one but....happens 'cause sometimes we need it
Spero che chiunque legga le mie parole si metta a riflettere e a pensare alla fortuna che abbiamo noi che sia poca o tanta e a non lamentarsi ogni giorno perchè credo che in Italia non ce la passiamo così male.
Chiunque voglia condividere le sue esperienze può sempre scrivermi su Instagram (il link del mio profilo è sulla versione web del blog, non mobile)
Have a great day guys, see you soon!


domenica 17 febbraio 2019

13. PHOTO BOOK & CONTEST

Hey guys!
La mia idea iniziale era quella di dedicare un post ad ogni mese passato qui, un po' come ho fatto per agosto, ma ho notato che un mese è molto lungo e capitano troppe cose, troppe emozioni ed è difficile completarlo appena terminato il mese in questione. Siamo quasi a metà novembre e non ho raccontato ancora nulla di quello che è capitato nei precedenti due mesi, in primis come ricordo per me e ovviamente anche per i lettori. Non mi sembrava nemmeno così giusto aspettare sempre tanto tempo perchè molte esperienze vengono mischiate tra di loro e non avrebbe più avuto senso. Così ho deciso di convertire almeno per ora questa "rubrica" in un libro/pagina fotografica, inserendo foto a riguardo delle più belle avventure che mi sono capitate così da farvi più partecipi dei miei racconti e dandovi la possibilità di vedere con i vostri occhi ciò che scrivo.
Ma allora cosa c'entra un contest m'am?!
Lo spiego subito, durante ottobre CIEE, il mio partner americano, come ogni anno organizza un contest autunnale a cui possono partecipare tutti gli exchange students non solo italiani ma provenienti da tutto il mondo. Ogni settimana per quattro settimane chi voleva poteva caricare una foto rispettando un tema: amici e famiglia, scuola, comunità, argomento libero. Io ovviamente ho partecipato, non mi aspettavo nulla ma il vincitore avrebbe ricevuto 100$ per Amazon, comunque un riconoscimento oltre ad essere il migliore.
Terminato ciò, nemmeno mi ricordavo più di questo contest  ma un giorno mi arrivò una mail: "Complimenti sei stata scelta come finalista per la 3° categoria, corri a votare e condividi la tua foto". In quel momento non stavo capendo cosa stesse succedendo, com'era potuta finire in finale se nemmeno io l'avevo votata ( perchè non ero capace, nemmeno la trovavo più ops). curiosa andai a vederla e vidi era in sesta posizione con 15 voti non so di chi, avevo tempo fino al 2 novembre così presa da una foga sovrumana iniziai a inviare il link della mia foto che non per vantarmi ma tra tutte quelle selezionate la mia era la più bella; dico ma se il tema è la comunità perchè alcune persone dovrebbero caricare foto di loro da soli a guardare l'orizzonte, loro soli messi in posa davanti ad un negozio, loro da soli everywhere. Se il contest era miss Italia, sono figo sono bello sono un fotomodello okay l'avrei accettato, ma in questo caso sembravo l'unica ad averci messo l'impegno nel scegliere una foto adeguata e soprattutto ad aver aggiunto una caption (frasetta sotto la foto) scritta in inglese per dare la possibilità a tutti di capirla.
Ad ogni modo da un giorno all'altro mi ritrovai seconda con un sacco di voti, i miei parenti, amici e professori mi avevano aiutata; la sfida stava diventando più interessante dovevo battere l'ipotetico vincitore così tutti quelli che mi avevano aiutato, intrepidi come me, mi diedero un'ulteriore mano, si aggiunsero colleghi di lavoro, bambini del catechismo e chi più ne ha, ne metta. Riuscii a superarlo, non so nemmeno come e ottenni quindi il primo posto. Pronta per vincere non tanto quei soldi (che avrei promesso alle mie amiche di usare in parte per comprarle un regalino per il supporto dato, ma per me era molto più importante vincere per la foto in sè e per essere riconosciuta prima in qualcosa di così importante come l'anno all'estero. Ma come sempre, nemmeno questa volta riuscii ad essere prima in qualcosa, una ragazza cinese sorridente su una sedia mi soffiò il posto e così terminò la gara, oltre 600 voti per lei contro i miei 490 che sono stati un traguardo comunque per me. A volte la  bravura non  basta (non intendo tanto nella foto in sè perchè qualitativamente non era il 100%, ma nell'essere stata l'unica ad aver rispettato il tema facendo passare un messaggio e di non aver caricato la prima foto che mi capitava sotto mano). Mettendola sul ridere, alcune volte basta solo avere tanti parenti che ti votano.
Non c'è nulla di meglio che partire quindi proprio con questa famosissima immagine!
three...two...one....go!
Per spendere due parole al riguardo, mi trovavo con la mia community a fare hiking in montagna e quella era la magnifica vista che si poteva vedere dall'alto. Notare i miei guanti a ottobre, un po' imbarazzante. La cosa simpatica è che solo dopo un paio di mesi che gli frequentavo tra feste anni 80' e gitarelle, scoprì essere un gruppo di mormoni, all'inizio rimasi scioccata dato le mie figuracce nell'aver fatto domande sul caffè e il the cosa che loro non possono bere. Ad ogni modo, tralasciando il freddo sono felice di essere arrivata lassù e di aver partecipato al contest con questa fotografia.

Ma passiamo a SETTEMBRE

Ci troviamo a Roanoke, sulla "Dragon's Tooth", altra esperienza incredibile, oltre ad essere stata la prima notte ad aver dormito fuori casa con le mie amiche, ho visto l'alba per la prima volta! Sveglia alle 2.30 del mattino, ci siamo dirette ai piedi della montagna con le torcie e nel mezzo della notte con solo la luce della luna, abbiamo attraversato il bosco; devo dire che al buio era molto faticoso al ritorno sembrava una passeggiata. Alcuni momenti sono stati faticosi e ammetto ero un po' impaurita, il pezzo in cima era un'arrampicata quasi in verticale, ma non mi feci frenare dalla paura di cadere di sotto. La luce del Sole non era ancora sbucata dall'orizzonte così ci posizionammo tra le rocce, sedute in silenzio ad osservare il panorama ed attendere quel magico momento. Da nero tutto inizio a diventare blu, poi spuntò un piccolo pallino rosso che piano piano si alzava nel cielo sempre di più colorando il cielo. Nella foto a fianco, l'alba era già passata, ma adoro come il sole del primo mattino illuminava tutte le montagne e visto dal vivo è stata proprio una bella sensazione. Come dice il buon DiCaprio "Sono il re del mondo".


Non prima partita di football ma forse la più divertente. Era l'hawaiian day, come potete notare dalle nostre camicie floreali con tanto di collana fiorata, che richiama a patriottismo americano. La mia gentilissima amica, mi ha regalato quella camicia che ora è nel mio armadio a farmi ricordare di quella notte. Credo sia un'usanza regalare vestiti, anche un'altra ragazza me ne ha regalata una con il logo della scuola dopo avermela prestata. Bhe grazie a tutti, chissà quanti nuovi abiti gratis mi porterò a casa alla fine dell'esperienza! Eravamo cariche al massimo e al suono del nostro campanaccio voleva dire che Heritage High School aveva fatto punto. Ora poco importa come vengono dati i punti, non l'ho mai capito, forse in pochi lo sanno ma comunque è divertente tifare la squadra e quando tutti i tifosi si alzano e si crea un boato, il quad della scuola passa sventolando la bandiera con tanto di sirene peggio che una macchina della polizia. Ah per non scordare anche tutti i balletti delle cheerleaders a suon di trombe e tamburelli della banda, siamo tutti bumped up.

Questa foto non è legata a nessuna attività, ma a qualcosa che qui in America è abbastanza ricorrente: bellissimi tramonti e strambi eventi atmosferici. Questa è la vista dalla mia camera da letto, purtroppo non è particolarissima perchè ho gli alberi del vicino che coprono un po' la vista, ma dal vivo sono magnifici. Da quando sono stata a New York ho compreso che anche se è un'illusione ottica, qui il cielo sembra ampio il triplo e quindi i tramonti sono maestosi. Con strambi eventi intendo che dal nulla ogni tanto si finisce come per essere dentro un film catastrofico, esempio quella volta in cui mi trovavo sdraiata sul mio letto come se fosse una sera normale e da un momento all'altro il cielo iniziò a tingersi di giallo, all'inizio pensavo fosse il sole che stava calando e faceva una luce particolare, ma poi tutto si è amplificato e tutto era completamente giallo. Non sapevamo cosa stesse succedendo ma era la prima volta pure per la mia host family, ero in ansia pensavo fosse arrivata l'apocalisse. Ma probabilmente non lo era e siamo tutti ancora qui.





OTTOBRE



Ma eccoci qui. Io, un campo e tantissime zucche pronte ad essere scelte e intagliate per Halloween! Arrivati con un mega trattore, ci siamo fondati a trovare la prescelta, come avete visto nel post dedicato ad halloween, il risultato finale della mia Signora Zucca. In quella fattoria, abbiamo inoltre bevuto limonata, sparato mele con il cannone, raccolto pannocchie e attraversato il famosissimo corn maze, un labirinto creato con le piante del mais, perdersi è un secondo.
Altra esperienza quasi paranormale è stato visitare i negozi per la vendita di tutti gli articoli per halloween. Questo era l'ingresso spettrale, se schiacciavi i mostri quando meno te lo aspettavi ti spaventavano. Inutile dire che mi vergognai ad aver urlato davanti a tutti per essermi spaventata davvero. Purtroppo il mio vestito l'ho acquistato su amazon, mi spiace ma i costi sono fuori di testa.


Una delle tanti notti passate con delle amiche provenienti da diverse chiese. Questa volta si tratta della chiesa Battista. Al contrario di quella cattolica, con loro si può partecipare a molte attività divertenti ed essere inclusi nella vita di un teenager americano e quindi vedere con i propri occhi come loro si divertano. Notti brave.
Senza dubbio una dell'esperienze migliori! Scaremare è aperto nel mese di ottobre e sarebbe la classica casa degli orrori per elogiare Halloween. Organizzata dagli studenti della Liberty University, consisteva in u'antica villa, un bosco e una fabbrica abbandonata. Inutile dire che era perfetta. Non faceva paura, anzi di più. Mi complimento con tutti gli universitari che ci hanno messo anima e corpo per farla funzionare. Davvero una delle migliori che abbia mai visto in vita mia.


NOVEMBRE

Prima che l'autunno portasse via con sè la natura, la mia host mum ha voluto portarmi ad una gita sulle montagne tra i boschi ad assaporare i mille colori autunnali degli alberi. Probabilmente la foto non rende molto quell'aspetto ma comunque ritrae un bel paesaggio. Mi trovavo in prossimità di un lago (non ricordo il nome purtroppo)
La scelta della senior picture per l'annuario nonchè per le foto da appendere sopra al camino è stata ardua. Tutte le ragazze devono indossare quello che all'apparenza sembra un vestito ma che poi nella realtà è solamente un panno di velluto che la fotografa ti pinza con una molletta lol.
It's gingerbread time! Modestamente è un gran bel pezzo di casa di marzapane! Mi ha tenuto compagni fino al 16 febbraio, non avevo il coraggio di mangiarla oltre al diabete che mi sarebbe potuto venire, ma era proprio un bel soprammobile che mi ha tenuto compagnia sul mio comodino fino a quando si è frantumata in mille pezzi. Rip
Che ne dite di una caccia all'uomo all'interno di un Mall (centro commerciale) in piena notte? Non avrei mai pensato di partecipare ad una cosa così assurda e specialmente di vincere il primo posto. Volete sapere il premio? Una gift card per Walmart da 5$. Beh il bottino è stato un po' scarso ma con quei soldi ho potuto comprarmi molto burro d'arachidi gratis.


DICEMBRE
Si vola a NY State (con tappa in Connecticut dallo zio pazzo) per un matrimonio. Spiacevole il fatto che la cosa più bella, oltre a mio vestito da 60 dollari che non metterò probabilmente mai più, è stato il cibo. Anche gli americani quando s'impegnano cucinano da Dio. La festa in sè era abbastanza noiosa si dà il caso non conoscessi nessuno. Quindi ho passato la sera ad "ubriacarmi" con il ginger ale; molto simile alla sprite ma al ginger. Scoperta del secolo.
Ma una tappa a Ny City non vogliamo farla? E' stato molto strano rimettere piede in alcuni posti dove qualche mese fa passeggiavo durante l'orientation ignara di tutto ciò che mi sarebbe successo nei mesi successivi. La foto ritrae il famoso albero di Rockfeller Center. Dal vivo lo immaginavo mooolto più grosso, un po' come la statua della Libertà.
Snow day significa scuola chiusa quindi munita di slittino sono andata a casa del vicino per sfrecciare giù dalla collinetta fino al creek oltre il suo backyard, dopo aver scattato questa foto nel mio. 
Una delle attività preferite dalle famiglie nel periodo natalizio è girare nei quartieri a scovare case tutte decorate con le lucine e in Florida si sbizzarriscono molto! Non m'immagino il tempo che questi poveretti impiegano per collegare tutte le prese ma il risultato è soddisfacente. L'unica cosa che siamo riusciti a costruire noi nella casa in Florida con i parenti è stato un pupazzo gonfiabile che sorregge un fucile. America starterpack man!

Anno nuovo, nuova storia. Ho deciso di separare il resto per spronarmi a continuare a scrivere post. Mi scuso per la mia poca costanza guys.

See ya